Hai una super-memoria? Allora forse hai anche dei super-ricordi falsi
Per alcune persone risulta talmente complesso tornare indietro nel tempo con la mente che è quasi naturale conseguenza che si crei un po’ di confusione tra i ricordi. Dalle persone dotate di memoria autobiografica molto salda, invece, ci si aspetterebbe grande chiarezza e lucidità e, se non proprio l’impossibilità di sbagliare, diciamo una decisamente più bassa probabilità di cadere in errore. E invece pare proprio che le cose non stiano così, anzi che siano l’esatto contrario: il paradosso è che meglio si ricorda, maggiori sono le probabilità di distorcere informazioni registrate in precedenza.
Questo è quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori dei dipartimenti di psicologia e neurobiologia della University of California di Irvine che, in un articolo pubblicato dalla rivista PNAS, spiegano in che modo avrebbero riscontrato una maggiore incidenza di “errori” nelle persone dotate di una memoria autobiografica superiore. Il meccanismo dei falsi ricordi è da tempo sotto l’occhio degli scienziati che stanno cercando di indagare come il più misterioso ed affascinante tra i nostri organi, quello che ci rende unici, immagazzini dati reali mescolandoli con fantasie. Uno studio recente, ad esempio, aveva illustrato come la mente nell'apprendere nuove informazioni tendesse spesso a sovrapporle a memorie preesistenti. Un altro esperimento, i cui risultati sono stati resi noti pochi mesi fa, aveva invece provveduto ad “impiantare” dei falsi ricordi nel cervello di alcuni topolini da laboratorio giungendo alla conclusione che, ad alterare la memoria era lo stesso meccanismo di rievocazione delle informazioni: quando, infatti, la coscienza va a pescare nel grande archivio della mente, i dati che ne vengono fuori subiscono interferenze dovute a stimoli esterni; l’associazione tra queste due circostante può causare distorsioni che prendono le forme di ricordi di fantasia che, tuttavia, risultano indistinguibili da quelli riferiti ad eventi realmente accaduti.
L'ultimo lavoro, invece, si è soffermato su alcuni individui dotati di eccellente memoria, in grado di ricordare dettagli delle proprie vite insignificanti per (quasi) tutti, andando a ritroso nel tempo fino alla propria infanzia e riuscendo a collocare cronologicamente anche eventi distanti con estrema precisione: si tratti di soggetti che si trovano nella rarissima condizione denominata di "ipertimesia", 21 casi in totale accertati in tutto il mondo. Di queste persone, chiamate anche HSAM (highly superior autobiographical memory) si era sempre pensato che l’affidabilità fosse pressoché totale e che la loro mente risultasse immune dal pericolo della “distorsione”. Per osservarne al meglio le caratteristiche, e le eventuali possibilità di incorrere in alterazioni mnemoniche, gli scienziati hanno sottoposto 58 volontari (38 con memoria normale, gli altri 20 in condizione di ipertimesia) ad un esperimento in grado di valutarne la "fragilità" nei confronti del meccanismo dei falsi ricordi.
I partecipanti venivano sottoposti ad esercizi mnemonici che prevedevano, ad esempio, la visualizzazione rapida di elenchi di parole o di immagini in fotografia o filmato; successivamente agli stessi venivano poste delle domande su quanto ricordavano di aver visto. Molte delle informazioni recepite potevano facilmente portare a stabilire associazioni che, in realtà, erano inesistenti. I dati raccolti nella seconda fase hanno inaspettatamente mostrato come i soggetti ipertimesici mostrassero una inclinazione a manipolare gli elementi percepiti analoga a quella degli individui dotati di memoria normale; anzi, in realtà, gli HSAM hanno manifestato in diverse occasioni una maggiore vulnerabilità ai falsi ricordi. Conclusione paradossale ma, tuttavia, non del tutto inspiegabile: le persone dotate di memoria eccezionale, infatti, costituiscono il proprio bagaglio di ricordi attraverso associazioni di idee o stimoli sensoriali; praticamente come fanno tutti, solo in una rete dalle maglie più strette e precise. Tali elementi possono facilmente, però, fondersi con il "vuoto" creato dalla mancanza di informazione dando così la possibilità alla "fantasia" di lavorare per riempire la mancanza attraverso quello che sembra un ricordo come tutti gli altri e, invece, è qualcosa che non è mai accaduto se non, segretamente, nelle curve della propria mente.