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Hai Chan, l’orsa senza piedi, è libera e felice dopo 10 anni di torture: il video

Liberata lo scorso novembre, l’orsa ha calpestato per la prima volta un prato, dopo anni di atroci sofferenze e l’amputazione delle zampe anteriori per farne una bevanda alcolica. Ora vive in un santuario in Vietnam.
A cura di Andrea Centini
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Hai Chan, un esemplare femmina di orso nero tibetano (Ursus thibetanus), dopo dieci anni trascorsi in gabbia per l'estrazione della bile e l'amputazione delle zampe anteriori per farne un vino, per la prima volta ha potuto calpestare un prato, assaporando la libertà. La sua drammatica storia giunge dal Vietnam, dove sebbene queste pratiche siano vietate dal 2005, sono ancora a migliaia gli orsi tenuti prigionieri nelle fattorie, vittime del commercio illegale della bile, un mercato che secondo recenti stime vale circa 2 miliardi di dollari all'anno. Grazie agli attivisti di Four Paws, un'organizzazione internazionale con sede a Vienna e quartier generale a Los Angeles, Hai Chan è stata liberata da questo incubo lo scorso novembre, e oggi, dopo alcune settimane di quarantena, cure e riabilitazione, è finalmente uscita dalla sua nuova casa nel BEAR SANCTUARY Ninh Binh, sito nel Vietnam nordorientale.

“Nel momento in cui le porte del recinto si sono aperte e Hai Chan ha messo il naso fuori dalla casa degli orsi, tutta la nostra squadra è stata sopraffatta dall'emozione”, ha sottolineato Szilvia Kalogeropoulu, una veterinaria di Four Paws. “Era la prima volta che Hai Chan camminava sull'erba. Nonostante sia priva delle due zampe anteriori, è in grado di camminare sui monconi. Siamo sempre stati sicuri che avrebbe camminato e affrontato la sua disabilità, ma è un miracolo che abbia raggiunto la forza per farlo così velocemente”, ha aggiunto la dottoressa Kalogeropoulu.

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Secondo i veterinari che l'hanno in cura, le sue zampe sarebbero state amputate per produrre una particolare bevanda alcolica, anch'essa responsabile di sofferenze inaudite per questi sfortunati animali. Hai Chan, fortunatamente, ha risposto molto bene ai trattamenti dei suoi salvatori, e dal comportamento letargico e sofferente mostrato nella sua prigione si è trasformata in un'orsa curiosa e giocosa, come sottolineato dalla Kalogeropoulu. Tra le cose che apprezza di più vi sono l'acqua, gli spinaci e le mele, oltre al suo nuovo giaciglio, che sistema con cura nonostante la disabilità. Nelle prossime settimane gli specialisti di Four Paws proveranno a farla incontrare con Thai Van e Thai Giang, altri due orsi strappati dalle mani dei criminali. Tutti e tre i plantigradi sono stati salvati nello stesso giorno e portati al santuario Ninh Binh.

Una zampa amputata di Hai Chan
Una zampa amputata di Hai Chan

La bile di orso è uno degli ingredienti principali della medicina tradizionale cinese, e per questa ragione in diversi Paesi asiatici questi animali vengono sottoposti ad atroci torture. Solitamente vengono catturati da cuccioli e le loro madri uccise, finendo in gabbie poco più grandi di loro con una ferita costantemente aperta, dove viene inserito un tubicino per estrarre la bile. Si tratta di una vera e propria tortura, che sfocia in sofferenze inimmaginabili e conseguenze spesso mortali, a causa di infezioni, avvelenamenti e cancro al fegato. L'estrazione forzata della bile viene infatti praticata da gente senza scrupoli e priva di qualsivoglia formazione medica. Il governo vietnamita nel 2017 ha dichiarato che metterà fine una volta per tutte a queste pratiche barbare e porterà tutti gli orsi salvati in appositi santuari. Four Paws ha lanciato una petizione online (che potete firmare qui) per incoraggiare il Vietnam a perseguire l'obiettivo con tutti gli sforzi possibili.

[Credit: Four Paws International]

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