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Grazie a un super arto bionico Jacob può finalmente abbracciare il fratellino

Dal Regno Unito giunge una storia a lieto fine che riempie di speranza. Ai genitori del piccolo Jacob, nato prematuro e con un arto non sviluppato, sono stati donati circa 20mila euro per la realizzazione di un arto bionico da “supereroe”, grazie al quale ora può abbracciare il suo fratellino. 6mila euro sono stati donati da un malato terminale (rimasto anonimo) che non potrà completare la sua lista dei desideri a causa dell’aggravarsi della malattia.
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A cura di Andrea Centini
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Jacob Scrimshaw è primo bambino britannico a indossare una super protesi del braccio e dell'avambraccio. Il suo peculiare arto bionico, agganciato direttamente alla spalla, è dotato di un sistema idraulico che oltre a replicare l'articolazione del gomito permette al bambino di afferrare gli oggetti e compiere movimenti complessi. È di un colore verde brillante in omaggio all'Incredibile Hulk, personaggio dei fumetti cui Jacob è particolarmente affezionato. Grazie a questa spettacolare protesi, il bambino – che ha cinque anni – può volare con la fantasia e sentirsi un po' un supereroe, superando col sorriso la sua condizione particolare. Nacque infatti prematuro di ben otto settimane, con l'arto sinistro non completamente sviluppato.

Jacob è il primo bimbo britannico con un simile arto bionico poiché il sistema sanitario nazionale non prevede la copertura per (costosissime) protesi atte a sostituire menomazioni e amputazioni che vanno al di là del gomito; dunque quelle che oltre all'avambraccio interessano anche il braccio (in sostanza, tutto l'arto anteriore). Ma i genitori trentaseienni del piccolo, la mamma Gemma Turner e il papà Chris Scrimshaw, non si sono fatti scoraggiare dai limiti burocratici e hanno avviato una campagna di raccolta fondi (crowdfunding) su internet grazie alla quale hanno ottenuto le 16mila sterline (circa 20mila euro) necessarie per la realizzazione dell'arto bionico.

A creare la protesi personalizzata è stato il gallese Ben Ryan, ex docente di psicologia che, in seguito a un'amputazione di emergenza subita dal figlio Sol ad appena dieci giorni di vita, decise di lasciare il suo lavoro e dedicarsi alla realizzazione di arti bionici. A partire da quelli per il figlio. Fondò così la Ambionics e in seguito si fuse alla società polacca Glaze, dalla quale è nata Glaze Prosthetics UK della quale è il direttore. Il dottor Ben Ryan ha impiegato soltanto dodici settimane per realizzare l'arto per Jacob, con una peculiare procedura basata su laser e polvere di nylon, come spiegato dalla BBC. La consegna è avvenuta con una sorta di piccola cerimonia a Ringwood, nell'Hampshire, che ha reso felicissimi sia Jacob che la sua famiglia. Grazie alla protesi, di tipo modulare (al posto della mano bionica possono essere collegati vari strumenti), il piccolo può finalmente abbracciare il fratello Sebastian di 3 anni e spingere il passeggino della sorellina Nell di sei mesi. Semplici gesti che lo riempiono di gioia.

In tutta questa storia c'è un'altra persona da ringraziare in modo particolare. Tra i vari donatori che hanno partecipato alla raccolta fondi, infatti, ce n'è stato uno anonimo, un malato terminale che a causa dell'aggravarsi delle condizioni di salute non riuscirà a completare la “lista dei desideri” che aveva stilato. Per questo ha deciso di contribuire alla protesi per Jacob donando ben 5mila sterline, circa un terzo del costo dell'intero arto bionico.

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