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Grassi e sani? Uno studio smentisce il paradosso dell’obesità

Certamente essere obesi non è un crimine, le ragioni di questa condizione non sempre riguardano i vizi, ma vanno cercate nella psicologia o nella genetica. Questo non significa che si possa essere obesi e in salute, tanto meno incoraggiare cattive condotte alimentari.
A cura di Juanne Pili
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E’ possibile essere grassi e sani? Per diverso tempo si è parlato di “paradosso dell’obesità”, prendendo come esempio diverse persone che avrebbero compensato i loro chili di troppo facendo palestra. Anche l’utilizzo del Bmi (indice di massa corporea), è stato importante per suggerire che portare troppo peso non sia necessariamente segno di cattiva salute. Secondo recenti studi si potrebbero eliminare i pericoli dell'obesità facendo attività fisica per almeno quattro ore al giorno. Questo a prescindere dal rapporto tra calorie assimilate e consumate.

Essere grassi non è un crimine

Nei media – specialmente nel Mondo anglosassone – ci si è dati un gran da fare per sminuire i problemi relativi all’obesità dirottando l’argomento su altre questioni: per esempio nel far fronte ad una certa discriminazione nel Cinema e in Tv, presentando attori e altri Vip “in carne” come degli eroi, che andavano avanti ignorando le discriminazioni. Questo è un discorso legittimo, le discriminazioni purtroppo riguardano anche la gente comune, senza contare che essere obesi non sempre indica pigrizia o altri vizi, possono esserci anche cause psicologiche, fisiologiche o genetiche, le quali esulano dalla propria volontà; ma non risolve il problema dal punto di vista della salute. “Grasso è bello” va benissimo se vogliamo combattere il bullismo o il mobing, un po’ meno quando si entra nel terreno dell’informazione corretta in ambito sanitario. La recente esplosione di video su YouTube dove diversi creatori si abbuffano di cibo – alcuni con evidenti problemi alimentari – per ottenere visibilità, non aiuta tantissimo. Da un lato si tende a simpatizzare – in fondo i vizi non sono crimini – dall’altro si rischia di perdere la bussola dando messaggi pericolosi, specialmente ai più giovani.

Fare fitness non sempre aiuta

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Un recente studio pubblicato dalla rivista della Oxford Academic “European Heart Journal”, ha cercato di far luce sulla questione del “paradosso dell’obesità”. Su quasi 300mila partecipanti (57,8% donne), sottoposti a cinque diverse misure di adiposità, gli eventi cardiovascolari – fatali e non fatali – sono stati rilevati in correlazione con l’aumentare del grasso corporeo, a prescindere dal calcolo mediante Bmi o dall’attività fisica. Insomma, l’indice di massa corporea resta importante, ma da solo non basta, così come non è sufficiente l’attività fisica se non stiamo attenti alle calorie che assimiliamo. Si tratta in un certo senso della scoperta dell’acqua calda, ma forse si tende a trascurare troppo queste sottigliezze, specialmente in un paese come il Regno Unito, dove si registra il più alto livello di obesità nell’Europa occidentale. Non che nel resto dell'Occidente le cose vadano meglio.

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