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Gli uccelli muoiono a causa del riscaldamento globale: non sanno più quando migrare

A causa del riscaldamento globale gli uccelli migratori stanno anticipando le partenze primaverili di un paio di giorni per ogni grado aggiuntivo, mettendo in serio pericolo la propria sopravvivenza e la prole.
A cura di Andrea Centini
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L'aumento delle temperature legato al riscaldamento globale sta mettendo in serio pericolo numerose specie di uccelli migratori, i quali, spinti ad anticipare le partenze primaverili dal caldo prematuro, rischiano di compromettere la sopravvivenza propria e quella delle future covate. L'allarme è stato lanciato dai ricercatori dell'Università di Edimburgo, che negli ultimi anni hanno analizzato il comportamento di oltre quattrocento specie di uccelli in tutti e cinque i continenti.

Dai dati ottenuti, ricavati sia attraverso l'osservazione diretta che analizzando i documenti redatti da altri biologi e appassionati di ornitologia negli ultimi trecento anni, compresi quelli del filosofo e poeta americano Henry David Thoreau, i ricercatori coordinati dal professor Takuji Usui hanno determinato che gli uccelli migrano in media uno o due giorni prima per ogni grado di temperatura aggiuntivo. Sebbene una variazione di questo tipo possa sembrare insignificante, dal punto di vista ecologico anche un paio di giorni di anticipo possono fare una enorme differenza, soprattutto quando si tratta di raggiungere i luoghi di riproduzione.

Le cosiddette catene trofiche hanno infatti equilibri delicatissimi, ed è sufficiente un piccolo cambiamento per scatenare effetti incontrollabili. Arrivare nel momento sbagliato può determinare l'impossibilità di massimizzare la raccolta delle risorse nutritive, compromettendo principalmente la sopravvivenza della prole, con tutto ciò che ne consegue. Fra gli altri rischi, è stata indicata anche la possibilità di non trovare disponibili i luoghi di nidificazione, magari ancora occupati da altre specie in procinto di allontanarsi.

I ricercatori hanno analizzato il comportamento sia di uccelli capaci di grandi migrazioni, come la rondine (gen. Hirundinidae) e la balia nera (Ficedula hypoleuca), sia di quelli che ne fanno di più brevi, come la pavoncella (Vanellus vanellus) e la ballerina bianca (Motacilla alba), scoprendo che tutti quanti sono influenzati dal fenomeno, sebbene i ‘migratori brevi' abbiano iniziato prima degli altri ad anticipare le partenze. Curiosamente, anche gli uccelli di corporatura maggiore hanno iniziato a migrare prima delle specie più piccole. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Animal Ecology.

[Foto di Andrea Centini]

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