Gli scienziati ammettono la possibilità dei viaggi nel tempo? Facciamo chiarezza
I tabloid inglesi hanno riportato un annuncio che potrebbe mettere in discussione tutte le nostre certezze, se non fosse che vengono gonfiate le affermazioni di due fisici: Howard Wiseman e Michael Hall, del centro di dinamica quantistica alla Griffith University. Questi non fanno altro che sostenere la tesi degli universi paralleli, già ben nota, anche se di difficile dimostrazione. Se prendiamo per vero che esistano molteplici universi, in interazione tra loro, allora sarebbero possibili i viaggi nel tempo. Questi crononauti potrebbero quindi visitare la Terra generando diversi corsi storici alternativi.
Teoria del multiverso. Hugh Everett è stato il primo a proporre nel 1957 l'idea di multiverso. Tale concetto è puramente teorico e non trova una grande accoglienza nella comunità dei fisici. Oltre a questo il più illustre sostenitore della teoria, Stephen Hawking, non crede affatto alla possibilità dei viaggi nel tempo. Se qualcuno volesse sostenere oggi la validità di questa tesi – adducendo l'esistenza di dati concreti a suo supporto – sconfinerebbe già nel terreno delle pseudo-scienze. Questo non significa che sia indegna di ulteriori studi e speculazioni teoriche.
Perché non possiamo viaggiare nel tempo?
Già a partire dalla teoria della Relatività di Einstein sappiamo che le nostre conoscenze teoriche non presentano divieti alla possibilità dei viaggi nel tempo. Questo perché si parla di uno spazio-tempo che può essere curvato, e lo fa continuamente, tanto che siamo riusciti recentemente a verificare l'esistenza delle onde gravitazionali. Così è possibile teorizzare che un campo gravitazionale potentissimo, come quello di un buco nero in rotazione, deformi lo spazio-tempo ripiegandolo su se stesso. Sarebbe la cosiddetta Ctc (curva chiusa di tipo tempo), tale anello renderebbe possibili i viaggi nel tempo.
Considerazioni pratiche. Sempre stando alla teoria della Relatività Stephen Hawking ammette la possibilità di viaggiare nel futuro – dobbiamo tenerne conto tutt'oggi nella regolazione degli orologi interni nei satelliti Gps – tuttavia esistono dei paradossi che "protegonno" la nostra realtà da eventuali tentativi di viaggiare nel tempo verso il passato, ammettendo che esistano le conoscenze tecnologiche per farlo. Tra i vari esempi che riporta quello del ponte di Einstein-Rosen, meglio noto come "wormhole". Se usato per tornare indietro nel tempo anche solo di un minuto, il nostro io del passato ne rimarrebbe sbalordito, oltre a non aprire il tunnel. Si tratta di una rivisitazione del principio di autoconsistenza di Novikov, meglio noto come "paradosso del nonno".
La leggenda dei crononauti
Ci siamo occupati già abbondantemente di casi presentati come prove dell'esistenza dei crononauti, persone che sarebbero già state fotografate o filmate in epoche passate mentre usavano oggetti fuori dal tempo, o il ritrovamento di oggetti anacronistici (OopArt). Questi casi si sono rivelati spesso vere e proprie bufale, altri come quello del meccanismo di Anticythera si corroborano perfettamente con le conoscenze dell'epoca, senza implicare necessariamente lo smarrimento di oggetti da parte di eventuali viaggiatori del tempo distratti.