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Gli animali potranno essere curati con i farmaci per l’uomo (meno costosi): “Svolta epocale”

I veterinari, grazie a un nuovo decreto votato all’unanimità e firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza, potranno prescrivere i farmaci equivalenti destinati all’uomo, purché contengano lo stesso principio attivo. Si tratta di un provvedimento rivoluzionario, che permetterà a moltissime famiglie e amministrazioni comunali di risparmiare sul costo dei medicinali per cani e gatti. I farmaci veterinari, infatti, spesso hanno un costo enormemente superiore a quelli – identici – destinati all’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Mercoledì 14 aprile il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato uno dei decreti più attesi dai possessori e dagli amanti degli animali. Grazie a questo provvedimento, che in molti non hanno esitato a definire “epocale”, i veterinari potranno infatti prescrivere per i nostri amici a quattro zampe i medicinali equivalenti normalmente destinati all'uso umano, purché naturalmente contengano il medesimo principio attivo. Si tratta di una vera e propria svolta, una conquista dopo oltre un decennio di battaglie, combattute da organizzazioni animaliste, politici di tutte le appartenenze e attivisti in nome dell'equità, della giustizia e soprattutto del benessere degli animali. La ragione è semplice. Il costo dei farmaci veterinari è sempre stato inspiegabilmente – e talvolta mostruosamente – più elevato di quelli identici ma destinati all'uomo.

Questa significativa disparità, diffusa anche tra i medicinali comuni come gli antibiotici e i diuretici, ha spesso comportato un salasso per le famiglie italiane, costrette a spendere decine, centinaia e a volte persino migliaia di euro per terapie che avrebbero potuto essere decisamente meno dispendiose. Innanzi a cure troppo costose, purtroppo, non sono pochi coloro coloro che vi hanno rinunciato, optando per l'abbandono o per l'eutanasia del proprio animale domestico. Ma grazie a questo nuovo decreto, votato all'unanimità da ogni schieramento politico, ci sarà un significativo cambio di marcia. “Si tratta di un provvedimento di equità atteso da anni da milioni di cittadini. Una scelta che consentirà di garantire con più facilità le cure agli animali da compagnia e un risparmio importante per tante famiglie italiane e per le strutture che si occupano di cani e gatti”, ha dichiarato con soddisfazione Speranza. “Prendersi cura sempre meglio della salute degli animali da compagnia – ha aggiunto il ministro – non è solo un gesto d’affetto e di riconoscenza. Significa garantire una importante funzione relazionale e sociale che gli animali svolgono verso gli umani e tutelare la salute seguendo l’ottica One Health, un approccio che tiene insieme il nostro benessere, quello degli animali e quello dell’ambiente”.

Tra chi si è sempre battuto in prima linea contro il costo spropositato dei farmaci veterinari vi è sicuramente la LAV, la Lega Antivivisezione Italiana, che ha accolto con entusiasmo la firma del decreto. Era infatti dal 2006 che l'organizzazione chiedeva la possibilità di prescrivere agli animali i farmaci equivalenti destinati all'uomo. “Si tratta di una conquista a favore di milioni di animali, circa 15 milioni considerando solo i cani e i gatti, e delle loro famiglie che grazie alla volontà del Ministro Speranza potranno finalmente risparmiare sui costi, talvolta spropositati, del farmaco veterinario, e di estensione del diritto alla cura per tutti i cani e i gatti, anche quelli che una famiglia non la hanno”, ha dichiarato in un comunicato stampa Ilaria Innocenti, responsabile LAV Area Animali familiari.

L'organizzazione ha elencato con cifre dettagliate il risparmio che tale provvedimento garantirà alle famiglie italiane (il 40 percento ha almeno un animale domestico) ma anche a canili e ad altre strutture che si occupano dei nostri amici a quattro zampe. Ad esempio, spiega la LAV, si potranno risparmiare 20 euro a confezione per i farmaci contro la gastrite e 334 euro all'anno per trattare una condizione cronica come la cardiopatia (per un cane di 20 chilogrammi). Si potà arrivare a un risparmio di 524 euro nel caso in cui fosse necessario anche un diuretico. In caso di dermatite atopica, prosegue la LAV, il risparmio è di 432,44 euro per un ciclo di terapia, mentre per l'epilessia il risparmio medio è di 135 all'anno.

A beneficiare del nuovo decreto (basato sul decreto legislativo 193/2006) saranno anche le amministrazioni comunali che investono migliaia di euro per strutture come i canili; la LAV specifica che per quelle che spendono 15mila euro all'anno per i farmaci, grazie al provvedimento potranno risparmiarne più di 11mila. Siamo dunque innanzi a una vera rivoluzione, che sarà di grande aiuto agli italiani – già duramente colpiti dalle difficoltà economiche legate alla pandemia – ma soprattutto ai milioni di cani e gatti che popolano le nostre case e altre strutture. Come specificato al Messaggero dal dottor Marco Melosi, presidente Anmvi-Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, c'è tuttavia il rischio che lo sdoganamento dei farmaci per uso umano possa “innescare un meccanismo di terapie fai da te”, spingendo molte persone a non consultare più il veterinario, che resta naturalmente la figura centrale per approntare i trattamenti più opportuni.

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