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Giornata mondiale della biodiversità: in 500 anni estinte centinaia di specie a causa nostra

Nel 2018 la Giornata mondiale della biodiversità cade nel 25° anniversario della Convenzione sulla Diversità Biologica, ratificata da 196 Paesi. Il documento fu firmato per la tutela globale della flora e della fauna, costantemente minacciate dai fattori antropici. Molto da allora è stato fatto, ma i dati sui processi di estinzione in atto sono allarmanti.
A cura di Andrea Centini
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Come ogni anno il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della biodiversità, un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della tutela degli organismi che popolano il nostro Pianeta. La data, scelta dalle Nazioni Unite con la risoluzione 55/201 del 20 dicembre del 2000, è legata all'entrata in vigore della Convenzione sulla Diversità Biologica avvenuta il 22 maggio 1993. Fu istituita per promuovere l'uso sostenibile della biodiversità e per proteggere flora e fauna dalle costanti minacce cui sono esposte, in particolar modo quelle perpetrate dall'essere umano.

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Non è un caso che il fulcro della Giornata mondiale della biodiversità 2018, che cade esattamente nel 25° anniversario della firma della Convenzione, ruoti attorno alle cause che ci hanno spinti dentro alla sesta estinzione di massa. Inquinamento, distruzione degli habitat per far posto ai campi coltivati, riscaldamento globale, bracconaggio, eccessivo sfruttamento di caccia e pesca, urbanizzazione e invasione delle specie aliene rappresentano un vero e proprio volano per la riduzione del patrimonio naturalistico, che ha raggiunto ritmi insostenibili.

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I dati diffusi dall'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e da Legambiente in occasione della Giornata mondiale della biodiversità sono drammatici. In base alla Lista Rossa dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), sono minacciati di estinzione 1.199 mammiferi (il 26 percento del totale); 1957 anfibi (41); 1.373 uccelli (13 percento) e 993 insetti (0,5 percento). Le specie si stanno estinguendo a un ritmo impressionante, tra le 10 e le 690 al settimana secondo i ricercatori, un dato che supera di gran lunga la ‘strage' causata dall'asteroide chixulub 66 milioni di anni fa, quando alla fine del Cretaceo spazzò via i dinosauri non aviani e una moltitudine di altri animali. Dal 1500 ad oggi le specie estinte documentate sono 765, tra le quali 79 mammiferi, 145 uccelli e 36 anfibi.

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Anche in Italia la situazione è drammatica. Delle specie di vertebrati valutate dagli scienziati ne sono a rischio estinzione ben 161, delle quali 138 terrestri e 23 marine. Rappresentano circa il 30 percento del totale. Non è un caso che alcune sono scomparse in tempi recenti dal territorio nazionale, come lo storione comune, il pipistrello rinolofo di Blasius, la gru e la quaglia tridattila. Soltanto la metà dei vertebrati italiani si ritiene momentaneamente al sicuro dai rischi. A preoccupare gli scienziati non è solo la scomparsa delle specie, ma anche il numero di esemplari per ciascuna di esse. Basti pensare che in un quarto di secolo le popolazioni di animali selvatici si sono praticamente dimezzate.

“La biodiversità continua a essere in declino in tutte le regioni del mondo a un ritmo allarmante”, ha sottolineato Cristiana Pasca Palmer, il segretario della Convenzione sulla diversità biologica. “La perdita di natura aggrava altre sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e idrica, la salute pubblica, e può potenzialmente portare a conseguenze catastrofiche per l'esistenza umana”, ha aggiunto la Palmer, sottolineando l'importanza di agire tempestivamente per proteggere meglio il patrimonio naturale.

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Tra le principali cause della perdita di biodiversità c'è una vera e propria invasione di specie aliene, che soltanto nell'Unione Europea ha un costo stimato in 12 miliardi di Euro. Piante e animali provenienti da altri ambienti possono infatti distruggere le specie autoctone, provocando un danno irreversibile agli ecosistemi e all'economia. In Italia ce ne sono più di 3mila (1597 sono piante), aumentate del 96 percento in soli 30 anni. Il punteruolo rosso, lo scoiattolo grigio americano, la zanzara tigre, la nutria e il siluro sono alcune di quelle considerate più problematiche.

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Ad oggi sulla Terra sono state individuate e classificate in tutto 1,75 milioni di specie, ma secondo gli scienziati ve ne sarebbero circa 13 milioni. Molte di esse, a causa dei processi di estinzione in atto, stanno scomparendo prima di poter essere scoperte e studiate. Per celebrare la Giornata mondiale della biodiversità sono previste numerose iniziative in tutto il mondo; in Italia, fra le altre, vi sarà l'inaugurazione del “Frutteto della Biodiversità”, mentre la Lipu (Lega nazionale protezione uccelli) ha organizzato la tre giorni del “Festival Natura 2000 day”, per sensibilizzare le persone sull'importanza della tutela delle aree protette.

[Foto di Andrea Centini]

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