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Gigantesca faglia distrugge un villaggio in Perù: è mistero sulle cause del fenomeno

Sono oltre 40 gli edifici interessati dai crolli a causa della frattura apertasi nel cuore della notte. Miracolosamente non si registrano feriti. L’evento non è stato preceduto da alcun terremoto in grado di giustificarlo.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Radio Tupac Amaru
Credit: Radio Tupac Amaru

Una gigantesca e misteriosa faglia di due chilometri si è aperta sulle Ande peruviane, provocando gravi danni alle case e alle infrastrutture nel distretto di Llusco, nella provincia di Chumbivilcas (Cusco). La frattura, emersa alle 3 del mattino in base ai dati rilasciati dall'Ufficio Gestione dei Rischi presso il Governo Regionale di Cusco, ha provocato crolli in una quarantina di abitazioni e nel presidio sanitario, danneggiando anche 300 metri del tratto autostradale Santo Tomas-Llusco-Quiñota-Apurímac. A rischio anche la scuola primaria e secondaria del piccolo centro rurale. Fortunatamente i danni hanno interessato soltanto le cose; non si registra infatti alcun ferito.

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La preoccupazione degli abitanti e delle autorità è tuttavia moltissima, poiché sebbene quest'area sia soggetta a intensa attività sismica e non è raro che si possano verificare piccole fratture, questo evento non è stato preceduto da alcun evento in grado di produrre una simile distruzione. “Qui c'è una frequente attività sismica, ma i sismografi non hanno registrato alcun terremoto significativo che possa aver creato questa faglia”, ha sottolineato il geologo David Vera, accorso sul posto per i primi rilievi di rito. "Dobbiamo capirne l'origine perché può rappresentare un serio pericolo per gli abitanti", ha aggiunto lo studioso.

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Circa 60 famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie case in fretta e furia e non possono tornare a recuperare nulla poiché la protezione civile e la polizia impediscono loro l'accesso. Troppo elevato il rischio di ulteriori crolli o l'apertura di una voragine ancora più ampia. Gli abitanti sono stati trasferiti sulla sulla collina di Corpuna, ma hanno bisogno di bagni chimici e beni di prima necessità, in attesa che il governo regionale trovi per loro una sistemazione definitiva. A causa della peculiarità dell'evento è probabile che l'accesso venga ristretto a lungo, ma l'area potrebbe persino diventare definitivamente inabitabile.

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Nella regione colpita dall'evento ci sono in tutto 53 faglie, delle quali cinque si sono formate negli ultimi anni a causa delle abbondanti piogge e dei terremoti, come indicato dal direttore dell'Istituto nazionale di protezione civile Gustavo Infantas Gibaja. Le aree più colpite sono Ollantaytambo, Limatambo, Anta e Paruro. La speranza dei geologi è di trovare al più presto una spiegazione per l'ultimo di questi devastanti fenomeni.

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[Credit: Municipalità provinciale di Chumbivilcas]

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