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Funziona il piano per fermare le malattie tropicali neglette, OMS: “Un successo”

Grazie allo sforzo congiunto di enti, associazioni e case farmaceutiche negli ultimi anni è stato assestato un durissimo colpo alle malattie tropicali neglette, con riduzioni sensibili nel numero di contagi e decessi.
A cura di Andrea Centini
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Attraverso un nuovo rapporto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato progressi importantissimi nella lotta alle cosiddette malattie tropicali neglette (NTD, neglected tropical diseases), una serie eterogenea di patologie trasmissibili piuttosto comuni nei paesi in via di sviluppo di Asia, Africa ed America. Si stima che esse interessino oltre un miliardo di persone in tutto il pianeta, soprattutto popolazioni che vivono in condizioni di povertà, con inadeguati servizi igienici e spesso a contatto diretto con i vettori che le trasmettono, come virus, batteri, protozoi e nematodi.

Dal primo incontro avvenuto nel 2007 un gruppo di partner nazionali e internazionali composto da organizzazioni umanitarie, case farmaceutiche ed istituzioni si è seduto attorno a un tavolo per approntare la migliore strategia per abbattere le malattie tropicali neglette, e nel 2012 si è raggiunto un accordo sotto l'egida dell'OMS al fine di mettere sul campo finanziamenti e risorse per sconfiggere dieci delle NTD più diffuse. Oggi, a cinque anni di distanza dalla firma apposta sulla tabella di marcia, arrivano i primi, importantissimi risultati, che sottolineano la bontà dell'operazione. Si stima infatti che milioni di persone sarebbero state salvate dalla povertà e dalla disabilità grazie a questo sforzo congiunto.

Nel documento pubblicato dall'OMS, chiamato “Integrating neglected tropical diseases in global health and development”, sono indicate diverse cifre significative: le persone che hanno ricevuto un trattamento preventivo contro l'elefantiasi, ad esempio, sono state oltre 550 milioni, mentre 114 milioni l'hanno ricevuta per la oncocercosi o cecità fluviale, una malattia scaturita dal nematode Onchocerca volvulus. Tra le riduzioni più sensibili di contagi vi è stato l'abbattimento della tripanosomiasi africana, dai 37 mila casi del 1999 ai 3mila del 2015. Nel 2015 sono stati inoltre registrati soltanto 12 decessi a causa della rabbia, mentre nel 2016 sono stati segnalati appena 25 casi di contagio da verme della Guinea. Tutti segnali che indicano la probabile eradicazione di alcune malattie nel giro di breve tempo.

L'OMS stima che ad oggi 2,4 miliardi di persone non abbiano l'accesso base a servizi igienico-sanitari come bagni e latrine, mentre quasi 700 milioni continuano a bere da fonti di acqua non sicure. Per questa ragione saranno necessari ulteriori sforzi per debellare alcune malattie tropicali neglette, ma la strada tracciata è quella giusta.

[Foto di Freeimages9]

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