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Funghi allucinogeni e la personalità cambia

Una ricerca, i cui risultati potrebbero far discutere, rivelerebbe che l’assunzione, anche una volta sola nella vita, di funghetti allucinogeni comporterebbe, per alcune persone, significativi mutamenti nel proprio modo di essere.
A cura di Nadia Vitali
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Una ricerca, i cui risultati potrebbero far discutere, rivelerebbe che l'assunzione, anche una volta sola nella vita, di funghetti allucinogeni comporterebbe, per alcuni, significativi mutamenti nel proprio modo di essere.

Dopo questa ricerca, probabilmente, ci si dovrà dare un bel da fare per placare gli entusiasmi dei sostenitori di questo allucinogeno che ha fatto la fortuna della magnifica città di Amsterdam; l'importante, tuttavia, è non semplificare i risultati di uno studio serio che potrebbe avere applicazioni pratiche importantissime nel campo della medicina e, in particolare, della terapia del dolore.

Ne parlava qualche settimana fa il Journal of  Psychopharmacology, riportando i risultati di un esperimento condotto da tre psichiatri della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora su un campione di 51 individui di età superiore ai trent'anni, sottoposti a diverse sessioni di otto ore durante le quali sono stati somministrati loro dei placebo e, in alternativa, una dose media o elevata di psilocibina, la sostanza presente nei cosiddetti "funghetti" allucinogeni. Ciascuno, dopo l'assunzione della droga o del sostituto di questa, si isolava secondo quanto richiesto dagli scienziati, steso su un lettino, ad occhi chiusi ed ascoltando musica, vivendo così quella che molti hanno, successivamente, definito un'esperienza mistica.

Tra questi, secondo quanto verificato grazie alle valutazioni effettuate dai ricercatori nei primi due mesi dopo le sedute e, successivamente a distanza di 14 mesi, i trenta che sostenevano di aver vissuto, effettivamente l'esperienza mistica hanno mostrato degli evidenti segnali di cambiamento nella propria personalità, manifestando un significativo aumento della propria apertura mentale, anche a distanza di un anno.

Quello che maggiormente ha attirato l'attenzione dei ricercatori è stato il fatto che tali cambiamenti di personalità avrebbero interessato, comunque, delle persone aventi tutte più di trent'anni; stando alle conoscenze attuali, infatti, superata quell'età i mutamenti in individui in salute sarebbero un'eccezione notevole, giacché i tratti principali sarebbero già fortemente stabilizzati.

Proprio questo dato lascia quindi aperta la possibilità per un futuro impiego della psilocibina in determinati tipi di medicinali: i risultati si direbbero comunque sbalorditivi, se si pensa che anche una singola assunzione porterebbe a conseguenze così durature nel tempo. Che questo, tuttavia, non sia un invito al consumo di una droga che, resta comunque, illegale: la scienza è una cosa seria e le cure è sempre meglio farsele somministrare dai medici.

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