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Fukushima, il governo annuncia la fine dell'emergenza nucleare

Il governo giapponese ha annunciato la messa in sicurezza dei reattori di Fukushima gravemente danneggiati dal terremoto e dallo tsunami della scorsa primavera. Ora le emissioni radioattive dovrebbero essere sotto controllo.
A cura di Susanna Picone
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Il governo giapponese ha annunciato la messa in sicurezza dei reattori di Fukushima gravemente danneggiati dal terremoto e dallo tsunami della scorsa primavera. Ora le emissioni radioattive dovrebbero essere sotto controllo.

Tra gli avvenimenti più importanti e tragici di quest’anno che sta per finire si ricorderà sicuramente il disastro del sisma e dello tsunami dello scorso 11 marzo in Giappone. Un disastro che provocò il grave danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima che oggi, si legge dalla notizia data dal premier Yoshihiko Noda in un messaggio trasmesso dalla tv pubblica Nhk, è stata messa in sicurezza. Una notizia che si attendeva e che è arrivata anche con qualche settimana di anticipo rispetto alle previsioni.

“ Si è raggiunto lo stato di arresto a freddo, ora bisogna andare avanti e accelerare con il decommissionamento. ”
Il capo del governo di Tokyo
La situazione adesso appare dunque stabile: la messa in sicurezza riguarda l’arresto a freddo dei reattori della centrale; significa cioè che la temperatura all’interno delle cave dei reattori è ormai stabile sotto i 100 gradi Celsius e che le emissioni radioattive sono così sotto controllo. Condizioni tali da rendere ora impossibile “stati di criticità” e reazioni atomiche a catena.

Con questa notizia si è potuta ufficializzare la chiusura della fase 2 del piano di lavoro portato avanti dalla società di gestione dell’impianto Tokyo Electric Power (Tepco) che dovrà adesso portare allo smantellamento dei reattori in avaria: piano previsto in un arco temporale di 40 anni durante i quali saranno necessari costanti interventi sull’impianto. A causa della parziale fusione verificatasi nei reattori 1, 2 e 3, le prime operazioni necessarie partiranno entro 20-25 anni.

La situazione critica di Fukushima però non può in ogni caso ritenersi conclusa: il terremoto e lo tsunami dello scorso marzo hanno provocato la peggior crisi nucleare da quella di Chernobyl, crisi che ha costretto 100mila persone all’evacuazione. Da ora in poi gli esperti dovranno iniziare a valutare se parte di queste persone potrà ritornare almeno nelle zone contaminate in maniera più lieve.

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