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Fossile di 1,6 miliardi di anni riscrive la storia evolutiva: forse è la pianta più antica

I reperti, che potrebbero appartenere ad alghe rosse, sono stati individuati da una dottoranda mentre analizzava sedimenti con microorganismi semplici. La scoperta riscrive la storia evolutiva dei primi organismi complessi apparsi sulla Terra.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori del Museo di Storia Naturale svedese hanno trovato in India due fossili di 1,6 miliardi di anni che sembrerebbero appartenere a piante, nello specifico ad alghe rosse, un dettaglio che se venisse confermato sposterebbe indietro di 400 milioni di anni la comparsa dei primi organismi complessi sulla Terra. Gli studiosi sono piuttosto sicuri di ciò che hanno analizzato, tuttavia l'assoluta certezza non può essere data a causa dell'assenza del DNA, come ha sottolineato il professor Stefan Bengtson, coordinatore della ricerca: “Nei reperti non è presente DNA, ma le caratteristiche sono abbastanza in accordo con la morfologia e la struttura delle alghe rosse”. Il fossile di alga rossa più antico e confermato risale a 1,2 miliardi di anni fa.

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La scoperta è stata fatta dalla dottoressa Teresa Sallstedt, che si trovava in India centrale per esaminare strati fossili di cianobatteri (le cosiddette stromatoliti) nella regione Chitrakoot. Durante le analisi si è accorta che vicino ai semplici microorganismi erano presenti due strutture più complesse, una filamentosa e una carnosa, morfologicamente assimilabili alle alghe: “Ero così emozionata che ho dovuto fare il giro dell'istituto tre volte prima di comunicare al mio supervisore ciò che avevo visto”, ha sottolineato con entusiasmo la ricercatrice, all'epoca una dottoranda.

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Attraverso una peculiare tecnica di imaging chiamata tomografia microscopica ai raggi-x è stato possibile osservare elementi che rimandano ai cloroplasti – gli organelli responsabili della fotosintesi clorofilliana – e pareti cellulari analoghe a quelle delle alghe rosse, mentre l'analisi radiometrica ha confermato la datazione di 1,6 miliardi di anni. Senza l'analisi del DNA resterà sempre il dubbio sull'esatta natura del fossile, tuttavia la sua morfologia getta nuova luce sulle origini e sull'evoluzione dei primi organismi complessi, che nella cosiddetta ‘esplosione cambriana', avvenuta 550 milioni di anni fa, diversificarono nei principali gruppi di esseri viventi. La notizia della scoperta svedese giunge a pochi giorni da quella sulla più antica forma di vita mai individuata, microorganismi che potrebbero avere fino a 4,3 miliardi di anni. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PloS Biology.

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[Foto di Stefan Begtson]

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