104 CONDIVISIONI

Formiche pigre e senza ‘lavoro’: ma le nullafacenti sono fondamentali per la sopravvivenza

Osservando diverse colonie di formiche in laboratorio i ricercatori hanno scoperto che gli esemplari inattivi, che possono essere fino al 40% del totale, servono a rimpiazzare quelli operosi in caso di perdite.
A cura di Andrea Centini
104 CONDIVISIONI
Immagine

Entomologi dell'Università dell'Arizona di Tucson e dell'Università di Oxford (Regno Unito) hanno scoperto che le formiche inattive presenti nelle colonie non sono altro che forza lavoro di riserva, pronta a sostituire eventuali perdite tra i membri operativi. La ricerca è nata sulla base di precedenti indagini condotte nel 2015 che avevano messo in luce l'esistenza di numerosi ‘inattivi' nelle colonie di insetti sociali, in particolar modo imenotteri come le api e le formiche. Il risultato di queste ricerche aveva in pratica sfatato il mito delle formiche operose, costantemente impegnate in qualche attività dedicata alla cura del nido o alla raccolta del cibo. A rendere ancor più incredibile la scoperta, il fatto che a rimaner praticamente “seduto” – come ha indicato il coordinatore dello studio Daniel Charbonneau – può essere sino al 40 percento dei membri di una colonia, un valore che varia in base a specie e stagione.

Credit: Matt Velasquez

Per capire esattamente il ruolo di tutti questi membri inattivi, gli studiosi hanno fatto una serie di esperimenti in laboratorio sulla specie Temnothorax rugatulus, una formica comune in Arizona che predilige le alture. Dopo averne contrassegnati con colorazioni specifiche diversi esemplari, gli studiosi attraverso registrazioni video hanno innanzitutto potuto determinare il ruolo di ciascuno di essi, trovando quattro distinte ‘posizioni': i già citati inattivi, ovvero i pigri che non fanno assolutamente nulla o quasi; i camminatori che vagano continuamente intorno al nido; i foraggeri che raccolgono cibo e proteggono l'entrata del nido con piccole rocce e infine le ‘infermiere', che in pratica si dedicano all'allevamento e alla cura degli altri esemplari.

Credit: Matt Velasquez

Il dottor Charbonneau, assieme ai colleghi Takao Sasaki e Anna Dornhaus, ha rimosso il 20 percento degli esemplari attivi per capire cosa sarebbe successo all'interno di una colonia, e ha così osservato che nel giro di una settimana essi sono stati tutti rimpiazzati dagli inattivi. In un altro test ha invece rimosso proprio gli inoperosi, scoprendo che a due settimane dalla rimozione non vi è stato alcun rimpiazzo. Ciò suggerisce che quella dei membri inattivi è una vera e propria forza di lavoro di riserva indispensabile per rimpiazzare eventuali perdite, ma che nell'organizzazione sociale della colonia non ha la stessa rilevanza delle altre posizioni. Curiosamente, gli inattivi hanno anche un addome più pronunciato delle altre formiche, un dettaglio sul quale Charbonneau e colleghi stanno indagando. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PloS ONE.

[Credit cover: Daniel Charbonneau]

104 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views