Finalmente abbiamo fotografato le onde magnetiche del Sole che influenzano la nostra vita
Astronomi del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica (NCAR) statunitense hanno scoperto enormi onde magnetiche che si propagano su tutta la superficie del Sole, un fenomeno identico a quello che avviene nell'atmosfera della Terra e di altri pianeti, noto col nome di ‘onde di Rossby' o ‘onde planetarie'. Queste onde, così chiamate in omaggio al fisico svedese Carl-Gustav Arvid Rossby che per primo le identificò sul nostro pianeta, sono legate alla forza di Coriolis e si generano nei fluidi rotanti come l'oceano e l'atmosfera, influenzando i fenomeni meteorologici e il clima. Esse furono individuate in un secondo momento anche nelle atmosfere di Saturno e soprattutto di Giove, le cui affascinanti e vorticose nubi di ammoniaca sono proprio in questi giorni sotto la lente della sonda NASA Juno.
Benché l'esistenza di tali onde sul Sole venga ipotizzata da alcuni decenni, gli scienziati coordinati dall'astronomo Scott McIntosh sono riusciti a dimostrarle soltanto di recente, sfruttando i dati raccolti tra il 2011 e il 2014 da tre sensibili strumenti della NASA: il telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory (SDO) lanciato in orbita nel 2010 e le due sonde gemelle Solar TErrestrial RElations Observatory (STEREO). Queste ultime, lanciate una decina di anni fa, avevano lo scopo di raccogliere immagini stereoscopiche della nostra stella e misurare fenomeni come le espulsioni di massa dalla corona.
Secondo gli studiosi queste onde solari sarebbero strettamente connesse con i cosiddetti brillamenti, le macchie solari e le eruzioni solari; il loro studio aiuterà a comprendere meglio l'attività solare e soprattutto i suoi effetti sulla Terra attraverso le tempeste solari, il cui impatto, oltre a generare l'affascinante fenomeno delle aurore boreali, sembra sia collegato allo spiaggiamento dei cetacei e può rappresentare un serio pericolo per le telecomunicazioni e i segnali GPS. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nature Astronomy.
[Illustrazione di LoganArt]