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Finalmente abbiamo fotografato le onde magnetiche del Sole che influenzano la nostra vita

Il fenomeno, noto col nome di ‘onde di Rossby’, è stato osservato sul Sole per la prima volta grazie a due sonde e a un telescopio spaziale della NASA. Era già noto sulla Terra e su altri pianeti. Il suo studio aiuterà a comprendere meglio l’attività solare e l’impatto sul nostro pianeta.
A cura di Andrea Centini
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Astronomi del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica (NCAR) statunitense hanno scoperto enormi onde magnetiche che si propagano su tutta la superficie del Sole, un fenomeno identico a quello che avviene nell'atmosfera della Terra e di altri pianeti, noto col nome di ‘onde di Rossby' o ‘onde planetarie'. Queste onde, così chiamate in omaggio al fisico svedese Carl-Gustav Arvid Rossby che per primo le identificò sul nostro pianeta, sono legate alla forza di Coriolis e si generano nei fluidi rotanti come l'oceano e l'atmosfera, influenzando i fenomeni meteorologici e il clima. Esse furono individuate in un secondo momento anche nelle atmosfere di Saturno e soprattutto di Giove, le cui affascinanti e vorticose nubi di ammoniaca sono proprio in questi giorni sotto la lente della sonda NASA Juno.

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Le immagini catturate dalle sonde STEREO. Credit: NASA

Benché l'esistenza di tali onde sul Sole venga ipotizzata da alcuni decenni, gli scienziati coordinati dall'astronomo Scott McIntosh sono riusciti a dimostrarle soltanto di recente, sfruttando i dati raccolti tra il 2011 e il 2014 da tre sensibili strumenti della NASA: il telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory (SDO) lanciato in orbita nel 2010 e le due sonde gemelle Solar TErrestrial RElations Observatory (STEREO). Queste ultime, lanciate una decina di anni fa, avevano lo scopo di raccogliere immagini stereoscopiche della nostra stella e misurare fenomeni come le espulsioni di massa dalla corona.

Secondo gli studiosi queste onde solari sarebbero strettamente connesse con i cosiddetti brillamenti, le macchie solari e le eruzioni solari; il loro studio aiuterà a comprendere meglio l'attività solare e soprattutto i suoi effetti sulla Terra attraverso le tempeste solari, il cui impatto, oltre a generare l'affascinante fenomeno delle aurore boreali, sembra sia collegato allo spiaggiamento dei cetacei e può rappresentare un serio pericolo per le telecomunicazioni e i segnali GPS. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nature Astronomy.

[Illustrazione di LoganArt]

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