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Farmaci nelle uova OGM per combattere cancro, epatite e sclerosi multipla

Dopo aver fatto nascere alcune galline geneticamente modificate, ricercatori nipponici hanno fatto in modo che deponessero uova contenenti interferone beta, un farmaco costosissimo che agisce contro gravi patologie: dal cancro alla sclerosi multipla.
A cura di Andrea Centini
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Uova contenenti farmaci per combattere gravi malattie sono state ottenute da scienziati giapponesi attraverso la modifica genetica delle galline. Le uova prodotte non avranno scopo alimentare: al loro interno si troverà il farmaco che verrà estratto e utilizzato per curare cancro, epatite e sclerosi multipla. Nello specifico si tratta dell'interferone beta, un medicinale costosissimo il cui prezzo è di circa 900 dollari per pochi microgrammi. L'obiettivo virtuoso dei ricercatori giapponesi è proprio quello di ridurre il prezzo dei farmaci attraverso un processo produttivo inedito ed efficace.

Ma come hanno fatto gli scienziati a ottenere queste uova? Gli studiosi, coordinati dal professor Yomiuri Shimbun, ricercatore presso l'autorevole Istituto Nazionale di Scienze Industriali e Tecnologie Avanzate (AIST) di Kansai, hanno innanzitutto introdotto geni che producono l'interferone beta nei precursori delle cellule spermatiche di pollo. Dopo la maturazione in spermatozoi li hanno utilizzati per fecondare alcune uova e far nascere così galline geneticamente modificate, che a loro volta possono deporre uova contenenti il prezioso farmaco. Attualmente i ricercatori hanno tre galline OGM adatte allo scopo, e quasi tutte le uova prodotte dagli esemplari contengono il composto.

La speranza del team di Shimbun è che attraverso questo peculiare processo produttivo si possa abbassare almeno del 10 percento il prezzo dei costosissimi farmaci. Le case farmaceutiche avrebbero inoltre dei benefici tangibili per portare avanti la sperimentazione con l'interferone beta. Prima che i farmaci così ottenuti possano entrare in commercio, tuttavia, potrebbe volerci molto tempo; in Giappone, infatti, i test dei nuovi composti – e di quelli provenienti da paesi esteri – prevedono anni di sperimentazione.

[Foto di Detmold]

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