Ezetimibe, rischi ed effetti collaterali del farmaco per abbassare il colesterolo
Il farmaco Ezetimibe progettato per abbassare i livelli di colesterolo LDL – il cosiddetto colesterolo “cattivo” – è uno dei più sicuri sul mercato, ma come ogni medicinale può avere effetti collaterali di varia intensità, oltre che scatenare ipersensibilità nei soggetti predisposti. Tra gli effetti indesiderati noti vi sono cefalee, dolori muscolari, diarrea, flatulenza, orticaria, affaticamento e aumento delle transaminasi, con potenziali problemi epatici (al fegato). I sintomi possono essere più intensi (e probabili) nei pazienti che assumono contemporaneamente le statine, per questo è sempre doveroso avvisare il proprio medico delle terapie che si stanno seguendo. Normalmente il trattamento farmacologico con Ezetimibe viene consigliato dopo aver seguito un periodo di alcune settimane adottando uno stile di vita sano e una dieta con bassi livelli di cibi grassi (dieta ipolipidica). Qualora le analisi non dovessero rilevare una riduzione ragionevole dell'ipercolesterolemia viene prescritta la terapia a base del farmaco.
Quali sono gli effetti collaterali dell'Ezetimibe
Gli effetti collaterali più comuni dell'Ezetimibe sono la diarrea, la flatulenza, il dolore addominale, il mal di stomaco leggero, un generale senso di affaticamento e spossatezza, capogiri e cefalea. Meno diffusi sono le vampate di calore, la riduzione dell'appetito, gli spasmi muscolari, i dolori articolari (artralgia), i dolori muscolari (mialgie) e le alterazioni dei test di funzionalità epatica, con un aumento delle transaminasi. Ancor meno comuni sono l'orticaria, il prurito, rash cutanei e tutte le reazioni legate all'ipersensibilità al farmaco, che risulta generalmente ben tollerato. Tra gli effetti indesiderati più rari dell'Ezetimibe vi sono l'ittero, l'epatite, le miopatie estese e la riduzione delle piastrine. Rarissimi e più rischiosi sono le pancreatiti, l'insufficienza epatica (evoluzione dell'epatite) e la rabdomiolisi, ovvero la perdita del muscolo scheletrico, le cui cellule vengono “rotte” e gli elementi costitutivi riversati nel flusso sanguigno. Alla luce di questo rischio i pazienti che si sottopongono a una terapia con Ezetimibe vengono invitati a controllare le concentrazioni plasmatiche dell'enzima creatinfosfochinasi, che può indicare la presenza del danno muscolare.
Controindicazioni e interazioni dell'Ezetimibe
L'Ezetimibe è controindicato nei pazienti che hanno già manifestato reazioni allergiche al principio attivo e ai suoi eccipienti, come gonfiore delle labbra e del viso (angioedema), difficoltà respiratorie, eruzioni cutanee e vera e propria anafilassi. Chi assume statine, anticoagulanti e in generale se si seguono altre terapie è sempre doveroso avvertire il proprio medico curante. Il farmaco inoltre interagisce fortemente con la ciclosporina e con i fibrati, dunque chi li assume deve tenerne assolutamente conto.