86 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Elettricità dalle lacrime: piangere servirà a qualcosa

Un enzima chiamato lisozima presente nelle lacrime e in altre secrezioni umane può essere manipolato per ottenere energia elettrica, attraverso la manipolazione dei suoi cristalli. Come per il quarzo, l’energia deriva da un cosiddetto effetto piezoelettrico.
A cura di Andrea Centini
86 CONDIVISIONI
Immagine

Dalle lacrime umane e da altre secrezioni del nostro organismo è possibile ottenere elettricità. Lo ha determinato un team di ricerca del Bernal Institute presso l'Università di Limerick, Irlanda, dopo aver condotto alcuni esperimenti sul lisozima, un enzima (proteina enzimatica) abbondante proprio nelle lacrime animali – tranne in quelle dei bovini – ma anche in altre soluzioni acquose organiche, come ad esempio l'albume dell'uovo, il muco e la saliva.

La possibilità di produrre corrente elettrica è legata al cosiddetto effetto piezoelettrico, cioè la capacità di alcuni cristalli di polarizzarsi e generare una differenza di potenziale, grazie alla quale si può raccogliere l'energia elettrica. In parole semplici, quando i cristalli di lisozima sono sottoposti a una pressione meccanica e si deformano, si comportano esattamente come il quarzo, un minerale noto per la sua piezoelettricità. Materiali piezoelettrici sono utilizzati normalmente nei risonatori, nel sistema di vibrazione dei telefoni cellulari e nei sonar per le profondità oceaniche, ma pur essendo efficaci ha un grande difetto: non sono biologici e sono tossici, spesso a causa del piombo cui sono associati.

La scoperta della piezoelettricità nei cristalli di lisozima potrebbe avere numerose applicazioni nel settore sanitario, come ad esempio per la creazione di “rivestimenti antimicrobici elettroattivi per gli impianti medici”, ha sottolineato il professor Aimee Stapleton, autore principale della ricerca irlandese. L'aspetto più interessante è che i cristalli di lisozima possono essere facilmente ottenuti da numerose fonti naturali, tra le quali le lacrime umane rappresentano soltanto un esempio, di certo non il più ‘comodo'. “La struttura ad alta precisione dei cristalli di lisozima è nota sin dal 1965”, ha dichiarato il biologo strutturale Tewfik Soulimane, coautore dello studio. “È la seconda struttura proteica e la prima struttura enzimatica che sia stata mai risolta – ha aggiunto il ricercatore – tuttavia noi siamo i primi ad usare questi cristalli per mostrare la prova della piezoelettricità”.

Tra le possibili applicazioni di questi cristalli vi sono anche dispositivi impiantabili nel corpo dei pazienti in grado di rilasciare farmaci sotto il controllo del lisozima, ma non sono escluse applicazioni ‘profane'. I dettagli della ricerca, che ricorda da vicino quella recente del Laboratorio di Ricerca dell'Esercito degli Stati Uniti, dalla quale è emersa la possibilità di ottenere energia elettrica dall'urina, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Applied Physics Letters (AIP).

[Credit: AdinaVoicu]

86 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views