Uno nuovo studio sul comportamento dei cani rivela come il loro cervello reagisca all'ascolto della nostra voce: l'emisfero destro e quello sinistro danno risposte fisiche simili a quelle scaturite dal nostro cervello.
Il mio cane mi capisce
Chiunque abbia un cane può dichiarare con certezza di parlare con lui e di essere compreso. I nostri amici infatti oltre a farci intendere ciò di cui hanno bisogno, stanno imparando sempre più a reagire alle frasi che diciamo loro. Ma comprendono realmente le nostre parole o ne intuiscono il significato dal tono della nostra voce? Un test dell'Università del Sussex ci spiega come funzioni il cervello del nostro cane.
Un bias in comune
Il cervello dell'essere umano è suddiviso in emisfero sinistro ed emisfero destro che, nell'ambito della percezione della comunicazione, si traduce in elaborazione di contenuti fonetici per il primo, e contenuti emotivi per il secondo: insomma a sinistra comprendiamo perché conosciamo il suono delle parole, mentre a destra comprendiamo perché percepiamo il tono e le sensazioni espresse dalla voce. Questo processo, che caratterizza anche il cervello di Fido, si traduce in bias emisferico.
Dimmi dove guardi e ti dirò cosa hai capito
A conoscenza di questa caratteristica percettiva, gli scienziati hanno cercato di capire come, e se, gli emisferi di Fido rispondessero fisicamente agli input recepiti. Basandosi sul paradigma dell'orientamento della testa, hanno scoperto che il cane si volta a destra quando il suono viene elaborato con l'emisfero sinistro e a sinistra quando a lavorare è quello destro. Per arrivare a questo, hanno posizionato il cane in modo da permettergli di sentire da entrambi i lati lo stesso suono (una frase o un comando) emesso, simultaneamente, con lo stesso tono e intensità.
Suoni, emozioni e movimento
Partendo dalla parola che Fido conosce meglio, e che si porta dietro un carico emotivo notevole, “Andiamo”, gli scienziati ne hanno rielaborato il suono in una decina di varianti che lo hanno privato dell'intenzione, dell'emozione o della fonetica. In pratica in alcuni casi si sentiva solo la modulazione delle note che in altri casi veniva azzerata del tutto per lasciar spazio unicamente alle parole inespressive. Nel primo caso, il cane si voltava a sinistra, nel secondo a destra. Quindi il valore emotivo della parola “Andiamo” veniva percepito dall'emisfero destro, mentre quello fonetico, dall'emisfero sinistro.
Una precisazione
“Anche se non possiamo dire quanto e come il cane possa capire le informazioni da noi fornite, il nostro studio – spiega Victoria Ratcliffe, responsabile dello studio pubblicato dall'Università del Sussex su Current Biology – è in grado di dimostrare che il cane reagisce sia alle informazioni verbali che a quelle emotive e queste componenti vengono processate in due differenti aeree del suo cervello”. Quindi sia se gli diciamo "andiamo" senza toni espressivi, sia se gli fischiettiamo la parola "andiamo", il cane è capace di riconoscerla.