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Ecco come, dall’epoca vittoriana, il cane è entrato a far parte della nostra famiglia

Il concetto di cane moderno è nato in epoca vittoriana quando l’uomo si è allontanato dagli animali per accogliere in famiglia il suo migliore amico a 4 zampe.
A cura di Zeina Ayache
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Il cane moderno nasce in epoca vittoriana
Il cane moderno nasce in epoca vittoriana

Nel suo libro “At Home and Astray: The Domestic Dog in Victorian London” pubblicato dalla University of Virginia Press, il Dr. Philip Howell, accademico dell'università di Cambridge, racconta come, secondo lui, il cane sia entrato a far parte delle nostre famiglie dall'epoca vittoriana. L'autore sostiene infatti che sono proprio i primi decenni del 1800 a segnare l'inizio di un nuovo percorso che ha trasformato il destino di Fido conferendogli un ruolo importante nelle famiglie.

Proprio in questo periodo, durante l'urbanizzazione, l'essere umano e il cane avrebbero modificato la loro relazione al punto da dare il via alla crescita del florido mercato dei prodotti per cani e al percorso che ha portato al riconoscimento dei diritti degli animali. Il cane sarebbe così diventato un animale domestico distinto dai randagi che invece non riuscivano a trovare famiglia, per loro, come per gli esseri umani nella seconda metà del XIX secolo, la dimora viene considerata un'oasi di felicità. Questo accentramento dell'uomo nella città lo ha portato ad allontanarsi dal mondo animale, o meglio, ad allontanare il mondo animale da sé: allevamenti, mattatoi e mercati sono infatti stati spostati in periferia. Praticamente, l'unico animale che veniva accettato era proprio il cane che, abbandonato al freddo della città, è stato prima accolto nei cortili e poi in casa. Qui gli è stato dato un nome, gli sono stati riconosciuti una personalità e un ruolo tanto che, proprio in questo periodo, nascono i cimiteri a loro riservati, luoghi per il riposo eterno nei quali venivano ricordati con tanto di lapide.

Mentre alcuni cani venivano coccolati e trattati come bambini, altri vagavano per le vie delle città, affamati e maltratti. Per loro, nel 1860, è stata fondata la “Temporary Home for Lost and Starving dogs” da Mary Tealby a Holloway, ribattezzata nel 2002 “The Battersea Dogs & Cats Home”, una casa di accoglienza, una sorta di canile, dove i cani, e poi i gatti, bisognosi venivano accolti, sfamati e curati.

Tutto ciò ricorda esattamente il cane di oggi. Infatti, se da un lato ci sono i cani di razza, coccolati e viziati, dall'altro ci sono i randagi, invece rifiutati e disprezzati che, se hanno fortuna, trovano un posto in un canile dal quale, si spera, usciranno una volta adottati da una famiglia.

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Giornalista. Mi sono sempre chiesta chi ci fosse dietro alle notizie veicolate ogni giorno dai giornali, dalla TV e dal Web. Poi mi sono informata e sono diventata una di loro. Credo fortemente nella divulgazione e per questo faccio il possibile per raccontare attraverso le esperienze e le emozioni ciò che accade sul nostro Pianeta.
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