Due bambini americani uccisi da una “ameba mangia-cervello”: è letale nel 90% dei casi
Due bambini statunitensi sono stati uccisi a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro da un'infezione provocata da un organismo unicellulare chiamato Naegleria fowleri; si tratta di un protista comunemente conosciuto come “ameba mangia-cervello”. La ragione di questo nome inquietante deriva dal fatto che, una volta penetrata nell'ospite attraverso le vie nasali, inizia a replicarsi rapidamente e a divorare neuroni e altre cellule del tessuto cerebrale. La patologia che provoca è nota come meningoencefalite amebica primaria (PAM) o naegleriasi; l'infezione è talmente grave che risulta fatale nel 90 percento dei casi. Solo i pazienti trattati molto precocemente riescono a sopravvivere all'aggressione di questo agente patogeno.
Ad annunciare il decesso di uno dei due bambini è stato il Dipartimento della salute e dei servizi umani della Carolina del Nord (NCDHHS) attraverso un comunicato stampa; il piccolo si è ammalato all'inizio di agosto dopo aver nuotato in uno stagno privato ed è morto pochi giorni dopo. La stessa sorte era toccata a un altro bambino di soli 7 anni residente nella contea di Tehama, in California; il 30 luglio era stato trasportato d'urgenza in ospedale, ma è spirato una settimana dopo a causa dell'aggravamento delle sue condizioni. Anche lui bambino aveva nuotato in laghetto.
L'ameba Naegleria fowleri predilige le acque dolci e molto calde, dove spesso può trovarsi nella sua forma libera, che nuota liberamente attraverso i flagelli. I bagnanti che immergono la testa in acque contaminate corrono il rischio di inalare il microorganismo, che dal naso può risalire fino al cervello attraverso il nervo olfattivo e i bulbi olfattivi. Qui, trovando una condizione ideale, inizia a moltiplicarsi rapidamente e a divorare il tessuto cerebrale, provocando la devastante patologia. “La meningoencefalite amebica primaria può progredire rapidamente da alterazioni dell’odorato o del gusto, cefalea, rigidità del collo, nausea e vomito allo stato confusionale e alla morte”, spiegano gli autorevoli Manuali MSD per operatori sanitari. I sintomi possono comparire tra 1 e 2 settimane dall'esposizione al parassita.
Nonostante milioni di persone facciano il bagno in acque calde e potenzialmente a rischio, negli Stati Uniti si verificano soltanto tra 0 e 8 casi di infezione all'anno, in base alla statistica 1962 – 2019 citata dall'NCDHHS. Tuttavia, per scongiurare ogni rischio, gli esperti raccomandano di evitare di agitare i sedimenti quando ci si trova in acque potenzialmente contaminate; di evitare attività in acqua con temperature particolarmente elevate; di non immergere la testa e di chiudere il naso. Il microorganismo responsabile della PAM è diffuso in tutto il mondo, ma non si trova nelle acqua salate e nelle piscine adeguatamente disinfettate col cloro.
A causa della mortalità elevatissima, non esiste un vero e proprio trattamento d'elezione per combattere l'ameba mangia-cervello. Come riportato dai Manuali MSD, una volta diagnosticata l'infezione da Naegleria fowleri i medici utilizzano una combinazione di farmaci, fra i quali la Miltefosina e uno o più dei seguenti antibiotici/antimicotici: Amfotericina B; Rifampicina; Fluconazolo (voriconazolo, ketoconazolo o itraconazolo) e Azitromicina.