Dosi di vaccino anti Covid extra grazie a queste siringhe “speciali”
Nei mesi scorsi, all'avvio della campagna vaccinale contro il coronavirus SARS-CoV-2, i medici e gli infermieri impegnati nelle somministrazioni si resero conto che all'interno dei flaconcini dei vaccini anti Covid potevano essere estratte dosi supplementari del farmaco rispetto a quelle “certificate” dagli enti regolatori. Ad esempio, dai flaconcini del BNT162b2/Tozinameran (Comirnaty) sviluppato da Pfizer in collaborazione con BioNTech potevano essere ottenute 6 o addirittura 7 dosi rispetto alle 5 indicate nel Riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP). Alla luce di questa disponibilità aggiuntiva e della carenza cronica di dosi, il Comitato per i medicinali per l'uomo (CHMP) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) si affrettò ad annunciare non solo l'aggiornamento all'effettivo numero di dosi disponibili per i flaconcini, ma anche l'autorizzazione all'utilizzo. Una sesta o addirittura settima dose, senza l'approvazione degli enti competenti, sarebbe stata infatti “illegale” e avrebbe potuto comportare problemi ai medici impegnati nelle inoculazioni.
Ma c'è un problema “logistico” nell'estrazione delle dosi supplementari ed è legato alle siringhe. Quelle grandi da 3 millilitri, standard, non sono infatti sufficientemente precise per estrarre le dosi extra dai flaconcini, ma serve una combinazione di siringhe e/o aghi a basso volume morto, spiega l'EMA, in cui tale volume morto non deve superare i 35 microlitri. Le siringhe più adatte a questo scopo sono quelle da 1 millilitro, sottili e in grado di trattenere meno liquido tra lo stantuffo e la punta dell'ago. Le siringhe a basso volume morto hanno specifici stantuffi che arrivano fino all'ago per eliminare la maggior parte del liquido trattenuto. Come specificato dal dottor Daniel Griffin, medico presso il New York-Presbyterian Hospital e a capo di una serie di centri di vaccinazione, risulta piuttosto complicato ottenere le dosi esatte dai flaconcini con le grandi siringhe da 3 millilitri, col concreto rischio di sprecare dosi preziosissime.
Laddove non c'è una regolamentazione specifica sulle dosi extra, come in Germania, i medici possono essere personalmente e penalmente responsabili di quelle inoculazioni supplementari. Pertanto a fine giornata molte dosi vengono sprecate, sia per questa ragione che per la mancanza di disponibilità di siringhe adeguate, come raccontato allo Spiegel da Jenny May, responsabile della logistica di un centro vaccinale in Turingia. Ma non è così ovunque. Alcuni stati federali, come la Renania-Palatinato, sono espressamente a favore della somministrazione di ogni dose ottenibile. “Data la continua carenza di vaccini contro la pandemia, il Ministero della Salute della Renania-Palatinato raccomanda di prendere una settima dose di Comirnaty (vaccino di Pfizer) o un'undicesima dose di Vaxzevria ( vaccino di AstraZeneca) se la dose aggiuntiva può essere assunta completamente e senza particelle”, ha affermato un politico locale allo Spiegel. In Italia la Commissione Tecnico Scientifica (Cts) dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha dichiarato in una nota che è necessario cercare di ricavare il maggior numero di dosi possibili da ciascun flaconcino; come indicato si può arrivare a 6/7 per i flaconcini del vaccino di Pfizer e fino a 12 per quelli dei vaccini di Moderna-NIAID e AstraZeneca-Oxford-IRBM (che “partono” da 10 dosi).
Come specificato dall'AIFA in occasione della “scoperta” delle dosi extra di Pfizer, se la quantità di vaccino rimanente nel flaconcino dopo la quinta dose non è in grado di fornire una dose completa da 0,3 millilitri, “l'operatore sanitario deve scartare il flaconcino e il suo contenuto”. Infatti è severamente vietato mescolare le rimanenze dai fondi di diversi flaconcini per ottenere dosi complete, ad esempio a causa del serio rischio di contaminazione. L'AIFA aggiunge inoltre che qualsiasi vaccino inutilizzato “deve essere eliminato 6 ore dopo la diluizione”. Per evitare questi sprechi le siringhe di precisione a basso volume morto risultano fondamentali, ma non sempre sono disponibili, come spiegato dalla dottoressa May allo Spiegel. In alcuni casi i kit contenenti i vaccini venivano accompagnati proprio da siringhe "imprecise" da 3 millimetri. La disponibilità di questi dispositivi medici è preziosa praticamente quanto interi lotti di dosi, considerando le inoculazioni “extra” che si possono ottenere grazie ad essi.