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Da un blocco d’ambra emersa creatura che non appartiene a famiglie conosciute del Regno Animale

Un misterioso invertebrato lungo appena cento micrometri è stato scoperto in un blocco d’ambra di 30 milioni di anni fa. Somiglia ai tardigradi e agli acari, ma non appartiene ad alcuna famiglia conosciuta del Regno Animale. Gli scienziati lo hanno chiamato “maiale della muffa”, per il suo aspetto tozzo e l’alimentazione.
A cura di Andrea Centini
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Credit: George Poinar/Oregon State University
Credit: George Poinar/Oregon State University

Un piccolo invertebrato appartenente a un gruppo totalmente sconosciuto di animali è stato scoperto in un blocco d'ambra fossile di 30 milioni di anni, recuperato ai Caraibi nella Repubblica Dominicana. L'aspetto curioso e robusto della misteriosa creatura ha suggerito agli scienziati il nome comune di “maiale della muffa”, poiché si nutriva di piccoli funghi – e probabilmente di altri invertebrati – trovati anch'essi nel blocco d'ambra. Anche il nome scientifico non si discosta molto da quello comune, ovvero Sialomorpha dominicana, che deriva dai termini greci “sialos” (maiale grasso) e morpha (forma), mentre l'epiteto dominicana si riferisce al luogo di origine.

Benché l'animale somigli ai resistentissimi tardigradi (conosciuti anche come orsi d'acqua) e agli acari, presenta caratteristiche uniche che lo distinguono in modo netto dagli antenati di queste creature. Il maiale della muffa non appartiene a un genere e a una famiglia del Regno Animale noti, dunque fa parte di un clade completamente nuovo, che potrebbe non aver lasciato discendenti in epoca moderna. Si tratta di una creatura di un centinaio di micrometri, e non si può escludere del tutto che in qualche angolo remoto della Terra gli "eredi" dei maialini della muffa siano ancora vivi.

Tra le caratteristiche più interessanti dell'invertebrato vi sono la testa flessibile, la presenza di otto zampe (senza artigli finali come tardigradi e acari) e la capacità di compiere una muta per accrescersi. Nel blocco d'ambra, infatti, sono stati trovati numerosi esemplari assieme ai resti di esoscheletri e a diverse altre creature, come pseudoscorpioni, nematodi, funghi e protozoi. Il fossile ha regalato agli scienziati una “fotografia” dell'ecosistema in cui queste creature uniche vivevano nel medio Terziario, iniziato dopo la scomparsa dei dinosauri non aviani (avvenuta 66 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo) e durato sino a 2 milioni di anni fa.

A scoprire e descrivere i maiali della muffa sono stati i due scienziati George Poinar e Diane R. Nelson, il primo docente del Dipartimento di Biologia Integrativa presso l'Università Statale dell'Oregon, la seconda del Dipartimento di Scienze Biologiche presso l'Università Statale del Tennessee Orientale. “Non esiste un gruppo esistente al quale questi fossili si adattino, e non abbiamo alcuna conoscenza di nessuno dei loro discendenti che vivono oggi. Questa scoperta mostra i lignaggi unici che sopravvivevano nella metà del Terziario”, ha dichiarato il professor Poinar, dalla cui idea di estrarre il DNA di antichi animali dalle zanzare intrappolate in blocchi d'ambra lo scrittore Michael Crichton ha sviluppato la trama di Jurassic Park. I dettagli sui maialini della muffa sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Invertebrate Biology.

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