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Covid 19

Crollo di sintomatici e carica virale bassa: per 10 scienziati italiani il coronavirus perde forza

Rispetto ad alcune settimane fa, il coronavirus in Italia risulta meno aggressivo. È questa la conclusione cui sono giunti 10 scienziati italiani di diverse specialità mediche, firmatari di un documento nel quale si evidenziano le differenze tra i pazienti attuali e quelli contagiati durante la fase critica dell’emergenza. Ma non tutti concordano sulla perdita di forza del patogeno.
A cura di Andrea Centini
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Dieci scienziati italiani di differenti specialità mediche hanno sottoscritto un documento nel quale si evidenzia la significativa attenuazione dell'emergenza coronavirus nel nostro Paese. Rispetto ad alcune settimane addietro, infatti, è letteralmente crollato il numero di pazienti positivi con sintomi da COVID-19 (l'infezione provocata dal SARS-CoV-2), così come il ricorso all'ospedalizzazione per trattarli. Inoltre, larga parte dei pazienti presenta una carica virale significativamente inferiore, presentandosi come “debolmente positivi”. Sono tutti fattori che, dopo mesi di criticità, sacrifici e un enorme tributo in vite umane, evidenziano l'andamento positivo della pandemia in Italia, a maggior ragione se si pensa che le riaperture – seppur graduali e legate a misure di protezione – sono ormai quasi complete.

Tra i firmatari del documento, chiamato "SARS-CoV-2 in Italia oggi e Covid-19", figurano virologi, anestesisti, microbiologi, epidemiologi e altri specialisti, alcuni dei quali noti al grande pubblico, anche al di là della pandemia che stiamo vivendo. Tra i più in vista il professor Alberto Zangrillo, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare dell'IRCCS Ospedale San Raffaele e docente presso l'Università Vita-Salute San Raffaele, oltre che storico medico personale di Silvio Berlusconi; il microbiologo, virologo e docente universitario Massimo Clementi, anch'egli dell'Università Vita-Salute San Raffaele; il professor Massimo Bassetti, infettivologo, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova e membro della task force "anti Covid" della Liguria; e il professor Arnaldo Caruso, direttore del Laboratorio di Microbiologia presso l'Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Spedali Civili di Brescia, docente di Microbiologia all'Università degli Studi di Brescia e presidente della Società Italiana di Virologia (SIV-ISV). Gli altri firmatari, tutti uomini, sono Luciano Gattinoni, Donato Greco, Luca Lorini, Giorgio Palù, Giuseppe Remuzzi e Roberto Rigoli.

Citando la sottoscrizione del documento assieme ai nove colleghi, il professor Bassetti ha sottolineato sulla propria pagina Facebook che “evidenze cliniche non equivoche da tempo segnalano una marcata riduzione dei casi di Covid-19 con sintomatologia”. “Il ricorso all’ospedalizzazione per sintomi ascrivibili all’infezione virale – aggiunge lo specialista – è un fenomeno ormai raro e relativo a pazienti asintomatici o paucisintomatici”. In un'intervista pubblicata sul Giornale di Sicilia Bassetti aveva dichiarato che il coronavirus SARS-CoV-2, dopo aver sprigionato la furia di una tigre, ora somiglia a un gattino. A suffragio dei dati clinici ed epidemiologici, anche quelli virologici: “Le evidenze virologiche, in totale parallelismo, hanno mostrato un costante incremento di casi con bassa o molto bassa carica virale”, specifica lo specialista, sottolineando che sono in corso studi “utili a spiegarne la ragione”, mentre la comunità scientifica internazionale “si sta interrogando sulla reale capacità di questi soggetti paucisintomatici e asintomatici di trasmettere l’infezione”.

I dati contenuti nell'ultimo bollettino pubblicato dalla Protezione Civile (quello del 23 giugno) sembrano dare ragione ai firmatari del documento, se messi a confronto con quelli diffusisi quotidianamente a marzo e aprile. I nuovi contagi sono stati infatti “solo” 122, mentre le vittime 18, un numero assai basso – ma sempre drammatico – se rapportato alle quasi mille vittime che si sfioravano nei periodi più critici. Continuano a scendere anche i malati in terapia intensiva (- 12 rispetto al giorno precedente, per un totale di 115 ricoveri) così come i positivi ospedalizzati con sintomi, in tutto 1853 persone.

Ma questi dati virtuosi per molti esperti sono il frutto dei sacrifici fatti durante il lockdown, del rispetto del distanziamento sociale, dell'uso delle mascherine e dell'igiene delle mani, e non di un virus meno aggressivo. Per molti esperti anche le temperature estive (notoriamente avverse ai virus respiratori) stanno avendo un impatto positivo sulla pandemia. Specialisti quali Massimo Galli, Silvio Brusaferro, Franco Locatelli e altri sottolineano che il virus sta ancora circolando in Italia, e che se si dovesse abbassare la guardia c'è il rischio di una nuova impennata nei contagi, con tutto ciò che ne consegue. A dimostrarlo anche ciò che sta accadendo in altre parti del mondo, dove il virus continua a mietere un numero altissimo di vittime e sta dando vita a nuovi, pericolosi focolai, come quello registrato in un grande mattatoio in Germania.

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