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Cos’è l’ipertimesia, la rara sindrome della “super memoria”

Una panoramica sull’ipertimesia o sindrome ipertimesica, una rarissima condizione caratterizzata dalla capacità di ricordare quasi ogni istante della propria vita. In letteratura medica se ne conoscono solo poche decine di casi al mondo e non sono note le cause scatenanti. C’è un legame col comportamento ossessivo-compulsivo.
A cura di Andrea Centini
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L'ipertimesia è una rarissima condizione caratterizzata da una memoria autobiografica enormemente sviluppata, che permette di ricordare quasi ogni dettaglio della propria vita di un giorno qualsiasi del passato. Gli eventi ritornano alla mente del soggetto ipertimesico in modo inconsapevole e senza produrre alcuno sforzo, trasformando qualunque ricordo in una precisa e vivida rappresentazione dell'esperienza vissuta. Si conoscono solo poche decine di persone interessate da questa condizione, che apparentemente può essere considerata un “dono”, tuttavia per molti aspetti si tratta di una condanna, dato che costringe a vivere costantemente nel passato a causa dei ricordi incontrollabili, un peso con un impatto sulle funzioni cognitive. Inoltre tornano costantemente alla mente anche i brutti ricordi che in realtà si vorrebbero cancellare.

Cos'è l'ipertimesia

L'ipertimesia, conosciuta anche con i nomi di sindrome ipertimesica o HSAM (acronimo anglosassone di Highly Superior Autobiographical Memory, Memoria Autobiografica Altamente Superiore), è una rara condizione caratterizzata dalla capacità di ricordare dettagliatamente quasi ogni singolo dettaglio della propria esistenza. Dando una data qualsiasi a un soggetto ipertimesico, egli può ricordare perfettamente non solo in quale giorno della settimana è caduta, ma anche cosa indossava, cosa stava facendo e cosa ha mangiato per cena. Paradossalmente, chi ha questa sindrome può ricordare l'abbigliamento di un amico col quale ha parlato anni prima in uno specifico giorno, ma non l'oggetto del discorso. Questo dipende dal modo in cui si cementa l'ipertimesia, ovvero attraverso l'archiviazione indefinita delle informazioni (superflue) della memoria a breve termine come fossero quelle significative della memoria a lungo termine. In parole semplici, se oggi ricordate bene cosa indossavate ieri o l'altro ieri, molto probabilmente non vi torna in mente il vostro abbigliamento di due settimane fa, ma ricordate alla perfezione il momento in cui vi hanno chiesto di sposarvi, o magari cosa stavate facendo durante gli attentati dell'11 settembre. Questo perché i ricordi significativi si “archiviano” nel cervello e sono richiamabili alla mente al momento del bisogno. Per chi ha l'ipertimensia, quasi tutto il superfluo diventa significativo, inoltre si tratta di un'abilità “selettiva”, per questo gli ipertimesici non possono sfruttare la loro capacità a scuola o sul lavoro; sono infatti studenti nella media.

Chi colpisce l'ipertimesia

I pochi casi di ipertimesia noti alla scienza riguardano persone di ogni età, sesso, quoziente intellettivo e stato sociale, dunque non esiste una condizione predisponente. Tra le caratteristiche in comune che hanno i soggetti ipertimesici vi è la capacità di concentrarsi sul passato – in particolar modo sulle date – isolandosi dal presente e dalla programmazione di progetti futuri. Questo aspetto è affine al comportamento ossessivo-compulsivo osservato nei pazienti con disturbi dello spettro autistico.

Complicazioni dell'ipertimesia

L'ipertimesia non comporta effetti collaterali o danni fisici, tuttavia il continuo fluire dei ricordi può essere estenuante ed estraniare chi è colpito dalla sindrome a isolarsi dall'ambiente che lo circonda, con un impatto significativo sulla qualità della vita. Questa complicazione è stata osservata nel primo paziente con diagnosi di ipertimesia, Jill Price, ma non in altri.

Cause e diagnosi dell'ipertimesia

Non sono note le cause specifiche dell'ipertimesia, tuttavia è stato proposto il coinvolgimento di processi psicologici e biologici. Nel primo caso alcuni studiosi hanno ipotizzato che il soggetto ipertimesico possa tendere a “rimuginare” sui ricordi superflui in modo ossessivo-compulsivo fino a farli cristallizzare nella memoria. Dal punto di vista biologico alcuni scienziati hanno supposto un'alterazione del circuito frontostriatale, che è legato a disordini nello sviluppo neurologico. I pazienti con ipertimesia possono manifestare il lobo temprale e il nucleo caudato del cervello più grandi rispetto a chi ha una memoria tipica. La diagnosi di ipertimesia viene effettuata con test neuropsicologici standardizzati e risonanze magnetiche.

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