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Cosa mangiare per proteggersi da ictus e depressione

Le diete DASH indicate per proteggersi da ictus e altri eventi cardiovascolari riducono anche le probabilità di sviluppare la depressione.
A cura di Andrea Centini
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Le diete ricche di frutta, verdura e cereali pensate per ridurre al minimo il rischio di ictus abbattono anche le probabilità di sviluppare la depressione. Lo ha dimostrato un team di ricerca americano del Medical Center presso l'Università Rush di Chicago, dopo aver trovato un'associazione tra modelli alimentari aderenti alle cosiddette diete DASH, acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension (Approcci Dietetici per Fermare l'Ipertensione), e minor probabilità di soffrire di disturbo depressivo maggiore. Queste diete puntano ad abbassare pressione sanguigna, colesterolo cattivo LDL (Lipoproteine a Bassa Densità) e peso corporeo, tutti fattori di rischio notoriamente associati agli eventi cardiovascolari come l'ictus. Oltre a vegetali e cerali, delle quali sono ricche anche la Dieta Mediterranea e quella vegetariana, le diete DASH prevedono latticini con pochissimi grassi (o senza grassi) e limitano al massimo dolci, affettati e altri cibi ricchi zuccheri e grassi saturi.

Gli studiosi, coordinati dalla professoressa Laurel Cherian, membro dell'autorevole American Academy of Neurology, per determinare l'associazione hanno coinvolto 964 volontari con un'età media di 81 anni, che durante il periodo di follow-up (6 anni e mezzo in media) hanno risposto annualmente a questionari relativi all'alimentazione e sono stati sottoposti al monitoraggio dei sintomi tipici del disturbo depressivo. Sono stati selezionati pazienti anziani perché la depressione è più frequente proprio in questa fascia di età, “nelle persone con problemi di memoria, fattori di rischio vascolare come ipertensione o colesterolo alto o persone che hanno avuto un ictus”, ha sottolineato la coordinatrice della ricerca. Poiché cambiare dieta può essere più saggio che prendere farmaci, i ricercatori hanno voluto proprio verificare l'impatto del modello alimentare sulla depressione.

Dopo aver suddiviso i pazienti in base al grado di aderenza alle linee guida delle diete DASH, Cherian e colleghi hanno evidenziato che chi le seguiva più strettamente aveva un rischio ridotto dell'11 percento di sviluppare la depressione. Gli studiosi sottolineano che si è trattato di un semplice studio di osservazione, e che dunque andranno fatti studi più approfonditi per dimostrare gli effetti degli alimenti inclusi nella dieta DASH sulla depressione. Anche a scopo preventivo. I dettagli della ricerca saranno presentati durante il 70° American Academy of Neurology Annual Meeting che si terrà a Los Angeles tra il 21 e il 27 aprile.

[Credit: FotoshopTofs]

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