Coronavirus, morti in aumento in Italia. Esperto: “Speriamo sia fluttuazione, 4-5 giorni per capire”

I numeri dei contagiati e delle vittime legati alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 in Italia continuano a crescere in modo drammatico: siamo infatti a 24.474 infettati e 1.809 deceduti. Come annunciato dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli in seno alla conferenza stampa delle 18:00, il 15 marzo sono stati registrati 2.853 malati in più di COVID-19 (l'infezione scatenata dal patogeno) e 368 morti. Solo in Lombardia, la Regione più colpita in assoluto, vi sono stati 1.587 contagiati e 252 morti in più rispetto a sabato. Si tratta delle cifre più elevate da quando il coronavirus ha dato vita ai focolai epidemici nel Lodigiano e in Veneto, quest'ultimo superato da quello dell'Emilia Romagna. In tutto il mondo, sulla base della mappa interattiva messa a punto dall'Università John Hopkins, si contano oltre 169mila contagiati e più di 6.500 morti in oltre cento nazioni, dati che certificano lo stato pandemico della COVID-19, recentemente annunciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'ultimo dato italiano ha determinato un'anomalia negativa sulla curva di crescita, dopo alcuni giorni di trend positivo. Per comprenderne meglio l'impatto e cosa potremmo aspettarci nei prossimi giorni abbiamo contattato il dottor Riccardo Spezia, chimico-fisico del Laboratorio di Chimica Teorica presso la Sorbonne Université di Parigi ed esperto di cinetica delle reazioni chimiche, le cui curve hanno un comportamento esponenziale non dissimile dalle curve epidemiologiche. Ecco le sue risposte.
Dottor Spezia, cosa può dirci sui nuovi dati diffusi dalla Protezione Civile? Che impatto hanno sulla curva di crescita?
C'è un gruppo di fisici che utilizza questi dati e cerca dei comportamenti. Il brutto valore di oggi (15 marzo ndr) non deve spegnere l'ottimismo degli ultimi giorni, speriamo che oggi sia una fluttuazione. Come un punto positivo non ci deve far cantare vittoria, un punto negativo non deve neanche troppo demoralizzarci. I comportamenti si vedono su almeno 4-5 giorni. Adesso si cresce più lentamente rispetto a quando si era iniziato: all'inizio c'era un tasso di raddoppio ogni 2,4 giorni, quindi molto veloce. Adesso diciamo che si raddoppia ogni 3 giorni. Quello che ora cerchiamo di vedere è se siamo entrati nella seconda fase della crescita della mortalità.
Rispetto alla curva di crescita della Cina a che punto siamo?
Non lo so come andrà a finire, ma probabilmente al di sopra della curva cinese. Meglio non dare una cifra finale. La loro curva partiva con una certa pendenza dritta e poi deviava con una certa velocità; siccome le condizioni sono totalmente diverse dalle nostre non è che si può necessariamente riprodurre. Sia nel bene che nel male. Magari ci si abbassa più velocemente o più lentamente, questo non lo possiamo sapere, ma la curva tende ad abbassarsi. I dati restano sempre concentrati in Lombardia e in parte in Emilia Romagna; se non ci sarà la diffusione su tutto il territorio nazionale si può sperare in una valore finale più contenuto. Il sistema sanitario del Centro-Sud sicuramente è meno capiente e non sta messo così bene come quello del Nord. Ci saranno nuovi casi al Sud, anche per la “migrazione” che c'è stata la settimana scorsa, ma se queste persone non si sono comportate come folli e si sono isolate, non sono andate a trovare parenti e amici, non dovrebbe esserci un'altra ripartenza della curva. Le misure di contenimento più strette devono continuare anche al Centro-Sud, perché ucciderebbero veramente il contagio nella culla. Se riuscissimo a fare in Lombardia e nel Nord come la Cina ha fatto con l'Hubei sicuramente è un bene. Immagini se il virus si fosse propagato tra 2 miliardi di cinesi.
Cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro?
Oggi il dato è un po' così, ma un giorno non è significativo. È un po' come nei sondaggi elettorali, solo che in questo caso si parla di persone. Sono fluttuazioni statistiche, sperabilmente. Qualche giorno fa ancora non si vedeva l'uscita, ora si inizia a intravedere che questo aumento folle si sta riducendo un po'. E bisogna sperare che tra domani, dopodomani, a metà della prossima settimana e alla fine della prossima settimana si inizino a vedere i risultati delle misure di contenimento. In Cina sono 50 giorni dal punto zero, noi siamo al giorno 17/18. Il punto 0 è quando si ha lo stesso numero di mortalità della Cina. Loro alcuni giorni fa avevano 20-30 morti al giorno, adesso 10 al giorno. Vuol dire che ovviamente un numero di morti al giorno continuerà ad esserci, ma probabilmente ce ne saranno di più per incidenti stradali. 370 morti come il dato di oggi sono numeri da terremoto dell'Aquila. Speriamo che i prossimi giorni vadano migliorando. Oramai siamo a una settimana dal lockdown completo in Italia, le prime misure erano un po' all'acqua di rose. I cinesi hanno fatto un lockdown molto rigoroso e ci hanno messo 10 giorni, circa, per vedere i risultati. Ci sono dei grafici che lo fanno vedere chiaramente.
Si dice che il picco possa esserci nei prossimi giorni
Gli esperti della Protezione Civile e dell'Istituto Superiore di Sanità hanno più dati. Oltre a quelli dei contagi e dei decessi hanno molti altri alcuni pubblicamente accessibili ogni giorno, altri che sono dati settimanalmente come valori medi, più i dati sulle popolazioni etc…. I tamponi fatti son tantissimi, ma non riescono ad aumentare il numero dei tamponi alla stessa velocità con cui aumenta il numero di contagi. Il numero dei tamponi raddoppia ogni 5 giorni, con ieri sono arrivati a farne 37mila in Lombardia, in 15 giorni praticamente, il numero dei contagi però va sui 2/3 giorni, quindi è difficile starci dietro.
Cosa mi dice sulla curva di crescita degli altri Paesi?
Adesso bisogna stare più inquieti per la Francia e per la Spagna a mio avviso. Oggi i parigini stavano tutti al parco, non sanno ancora cosa li attende. Mi sentirei più sicuro a Roma, che a Parigi, mettiamola così. Noto che la stampa francese sta mettendo un po' di paura in più, ma temo che finché non lo vedranno con i propri occhi non lo capiranno. E in Spagna mi sembra vada anche peggio. Hanno preso misure più secche dei francesi, ma sono cresciuti in maniera abnorme negli ultimi giorni.