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Controllare i sogni mentre dormiamo è possibile con un farmaco contro l’Alzheimer

Ricercatori americani hanno dimostrato che piccole dosi di galantamina, un farmaco per combattere le forme leggere e moderate del morbo di Alzheimer, sono in grado di innescare i sogni lucidi, quelli nei quali sappiamo che stiamo sognando e che dunque possono essere controllati. Nelle tre notti di sperimentazione ha avuto un sogno lucido da galantamina il 57 percento dei volontari coinvolti nella ricerca.
A cura di Andrea Centini
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Un farmaco utilizzato per trattare il morbo di Alzheimer, la galantamina, aumenta sensibilmente le probabilità di avere un sogno lucido, cioè un sogno nel quale ci rendiamo conto che stiamo sognando e che dunque possiamo controllare. Soltanto il 50 percento delle persone ha sperimentato almeno una volta nella vita una simile esperienza, e tutte le tecniche per favorirla, come ad esempio la MILD (Mnemonic Induction of Lucid Dreams, Induzione Mnemonica di Sogni Lucidi), offrono risultati controversi. Per questa ragione un team di ricerca del Dipartimento di Psichiatria presso l'Università del Wisconsin-Madison e del Lucidity Institute è andato a caccia di una sostanza in grado di innescare i sogni lucidi, trovando nella galantamina la risposta che cercavano.

Ma perché indirizzarsi verso questo farmaco contro l'Alzheimer? Gli scienziati, coordinati dal dottor Benjamin Baird, ricercatore presso il Wisconsin Institute for Sleep and Consciousness dell'ateneo americano, hanno scelto di sperimentare la galantamina poiché si tratta di un inibitore dell'acetilcolinesterasi, che è un enzima che inattiva il neurotrasmettitore acetilcolina. Poiché l'acetilcolina aiuta a regolare la fase di sonno REM (Rapid Eye Movement), quella caratterizzata dai sogni, bloccarne l'enzima inibitore può favorire l'accumulo del neurotrasmettitore nel cervello e di conseguenza anche l'intensità della fase REM.

Per verificare gli effetti della galantamina, un farmaco ritenuto con pochi effetti collaterali, Baird e colleghi hanno coinvolto 121 volontari nello studio. Non si trattava di soggetti scelti a caso, ma erano tutte persone interessate all'argomento dei sogni lucidi, che conoscevano bene le tecniche – come la MILD – per provare a favorirli. Ai partecipanti è stato chiesto di assumere per tre notti consecutive dosi crescenti del farmaco, da prendere dopo 4,5 ore di sonno, per poi tornare a riposare dopo mezz'ora da dedicare a tecniche di induzione mnemonica dei sogni lucidi. Nella prima notte è stato somministrato un placebo; nella seconda una pasticca da 4 milligrammi di galantamina e nella terza una pasticca da 8 milligrammi.

Dall'analisi statistica dei dati è emerso che all'aumento del dosaggio del farmaco si è registrata una crescita nel numero di partecipanti che ha sperimentato sogni lucidi; dal 14 percento della prima notte col placebo, infatti, si è passati al 27 percento con i 4 milligrammi di galantamina e al 42 percento con 8 milligrammi. In altri termini, 69 partecipanti su 121 (il 57 percento) hanno avuto almeno un sogno lucido con una dose da 4 o 8 milligrammi del farmaco.

Naturalmente Baird e colleghi sconsigliano di assumere il medicinale per promuovere i sogni lucidi, dato che debbono essere fatti tutti i necessari test sulla sicurezza, tuttavia sono convinti che in futuro potranno essere confezionati farmaci per questa specifica funzione. Del resto si tratta di un'esperienza fantastica che molti vorrebbero sperimentare, e che potrebbe essere appunto favorita tramite composti ad hoc. Ma i risultati della ricerca hanno anche un risvolto clinico; alcune persone, ad esempio, potrebbero essere aiutate a combattere le proprie fobie proprio attraverso la sperimentazione di sogni lucidi. I dettagli dell'affascinante ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PloS ONE.

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