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Condizionatori e rischio legionella: perché devi pulire i filtri se non vuoi sentirti male

Il batterio Legionella pneumophila, responsabile dell’infezione chiamata legionellosi, può annidarsi e moltiplicarsi nei filtri e nelle condutture del condizionatore d’aria, dove trova un ambiente adatto alla propria sopravvivenza. Per evitare il rischio di ammalarsi è necessario sottoporre il macchinario a controlli e manutenzione regolari. Ecco cosa c’è da sapere.
A cura di Andrea Centini
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Per contrastare le torride temperature estive il condizionatore d'aria è indubbiamente uno dei metodi più efficaci, tuttavia se non utilizzato e manutenuto in modo appropriato questo macchinario può esporci al rischio di infezioni legate ad agenti patogeni come la Legionella pneumophila, responsabile della legionellosi. Il batterio, di tipo gram negativo aerobio, può infatti annidarsi e moltiplicarsi nei filtri e nelle condutture dei condizionatori d'aria, dove può svilupparsi un ambiente caldo e umido adatto alla sua proliferazione. Se il condizionatore d'aria non viene sottoposto alla manutenzione prevista, con la regolare pulizia dei filtri, il rischio di immettere nell'ambiente il patogeno e di contrarre l'infezione aumenta sensibilmente.

Legionella e climatizzatore domestico

Va sottolineato che il rischio legionellosi è fondamentalmente legato ai climatizzatori “professionali” di uffici, supermercati, hotel e altri grandi ambienti, ovvero quelli caratterizzati dalle torri di raffreddamento esterne. Nei condizionatori d'aria di uso domestico, infatti, è improbabile che si formino ristagni di acqua o condensa sulle griglie attraverso le quali viene immessa l'aria. La Legionella pneumophila è infatti un batterio che ama l'acqua stagnante e le temperature elevate, tra i 25° centigradi e i 42° gradi centigradi (ma può sopravvivere fino a 55° gradi centigradi). Il rischio di contagio, che avviene solo per inalazione, è massimo in tutti quei luoghi pubblici dove ci sono sistemi di trattamento dell'aria, umidificazione, condizionamento e ricircolarizzazione dell'acqua, come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità. Per i sistemi di climatizzazione delle auto le probabilità di contrarre l'infezione sono ancora minori, tuttavia la legionella può annidarsi nell'acqua dei tergicristalli; se non viene opportunamente trattata, infatti, quando si procede alla nebulizzazione col finestrino aperto c'è il rischio di inalare il batterio e ammalarsi. Non a caso la legionellosi è diffusa nella categoria degli autotrasportatori professionisti.

Manutenzione del climatizzatore

Premesso che il rischio di legionellosi attraverso i condizionatori d'aria da casa sia basso, non va del tutto escluso a priori, dunque la pulizia approfondita del proprio elettrodomestico è fondamentale, anche per prevenire altre potenziali patologie. Una volta all'anno il macchinario dovrebbe essere sottoposto a sanificazione e controllo del liquido refrigerante da parte di personale esperto. Durante i mesi di utilizzo più intenso il filtro e le griglie andrebbero pulite ogni mese, possibilmente con sapone neutro e acqua tiepida. Prima della nuova installazione vanno asciugati con grandissima attenzione. L'utilizzo di spray igienizzanti e disinfettanti per climatizzatori non è considerato necessario, se si effettua la manutenzione regolarmente. La pulizia più approfondita, che può coinvolgere anche quella del motore con uno sgrassatore, va fatta alla fine della stagione di maggior utilizzo, per evitare incrostazioni e depositi che possono comportare un rischio all'accensione l'anno successivo.

Cos'è la legionellosi

La legionellosi o “malattia del legionario” è un'infezione causata dal batterio Legionella pneumophila che colpisce principalmente l'apparato respiratorio. Il suo nome deriva dal fatto che fu identificato per la prima volta (nel 1977) nei membri della Legione Americana, un gruppo di veterani di guerra. Le vittime, impegnate in un raduno, furono infettate attraverso l'impianto di climatizzazione dell'hotel in cui erano ospitate; ci furono 221 contagiati e ben 34 decessi. La legionellosi, infatti, se non opportunamente trattata con terapia antibiotica può portare anche alla morte. La patologia si manifesta in due forme; la più lieve detta febbre di Pontiac, che non colpisce i polmoni ma determina febbre, spossatezza e altri sintomi, e la più seria – e comune – nota come “malattia del legionario”. Essa si manifesta come una polmonite atipica, caratterizzata da problemi respiratori, brividi di freddo, mal di testa, tosse e altri sintomi. Parte dei pazienti può presentare anche vomito, diarrea, dolori gastrointestinali e confusione mentale.

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