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Com’è la quiete dopo una tempesta galattica

Sul sito della NASA è stato diffuso uno spettacolare scatto del Telescopio Spaziale Hubble, che mostra una ‘tranquilla’ galassia ellittica sorta dal caotico abbraccio tra due galassie a spirale, durato per milioni di anni.
A cura di Andrea Centini
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L'abbraccio turbolento tra due galassie a spirale durato per milioni di anni ha generato una splendida galassia ellittica dall'aspetto delicato e tondeggiante. Il risultato di questo incontro è stato definito dagli scienziati della NASA e dell'ESA (l'Agenzia spaziale europea) come la “calma dopo la tempesta galattica”, proprio in virtù del lungo turbinio che ha dato i natali al nuovo oggetto celeste. Probabilmente lo ‘scambio di effusioni' è avvenuto tra due galassie simili alla nostra Via Lattea. Lo spettacolo è stato immortalato dalla Wide Field Camera installata nella Advanced Camera for Surveys del Telescopio Spaziale Hubble, lanciato nell'orbita bassa terrestre nel ‘lontano' 1990 e prossimo a essere raggiunto dall'erede spirituale James Webb Space Telescope.

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Non è un fenomeno raro l'incontro-scontro tra due galassie nell'Universo, e quando sono coinvolte le affascinanti galassie a spirale le loro braccia vengono letteralmente piegate e fatte a pezzi dalla forza gravitazionale, che le ‘fonde' fino a formare il nuovo e circolare oggetto. Quello protagonista dello scatto diffuso sul sito ufficiale della NASA è stato chiamato tecnicamente SDSS J162702.56+432833.9, ed è inquadrato nella costellazione di Ercole a ben 500 milioni di anni luce dal nostro pianeta.

La fusione tra galassie favorisce il processo di formazione stellare, a causa del mescolamento dei gas e delle polveri di cui sono composte. Per questa ragione le giovani stelle blu e bianche danno al nuovo oggetto celeste una tonalità bluastra; ma è un dettaglio effimero per i tempi astronomici, dato che dopo qualche miliardo di anni si “accendono” i colori tendenti al rosso delle stelle che invecchiano, mentre si avvicinano inesorabilmente alla fine del loro ciclo vitale. Tra i dettagli più affascinanti di SDSS J162702.56+432833.9 vi è la presenza di dense nubi di polvere nella sua porzione centrale, probabilmente i resti delle braccia spezzate durante il processo di fusione.

[Credit: ESA/Hubble & NASA]

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