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Collisione tra Via Lattea e galassia di Andromeda: finalmente sappiamo quando succederà

Grazie ai dati raccolti dal satellite Gaia dell’ESA, un team di ricerca americano guidato da scienziati dello Space Telescope Science Intitute ha calcolato per la prima volta la velocità di rotazione della galassia di Andromeda e della galassia Triangolo. Ciò ha permesso di prevedere con maggior precisione quando avverrà l’impatto tra la Via Lattea e Andromeda, ora previsto tra 4,5 miliardi di anni.
A cura di Andrea Centini
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Credit: foto di Andrea Centini
Credit: foto di Andrea Centini

La collisione tra la Via Lattea e la galassia di Andromeda avverrà più tardi di quanto previsto, ovvero tra 4,5 miliardi di anni, più o meno quando il Sole sarà prossimo alla conclusione del suo ciclo di vita. Simulazioni precedenti stimavano il colossale impatto – tecnicamente una fusione – tra i due giganti del Gruppo Locale tra 3,75 e 4 miliardi di anni, ma grazie ai nuovi e preziosissimi dati della missione Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA), ora gli scienziati hanno spostato le lancette in avanti di altri 500 milioni di anni.

La ricerca. A calcolare il nuovo modello matematico è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati delle Space Telescope Science Intitute di Baltimora, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Astronomia dell'Università dell'Arizona e del Centro per le scienze astrofisiche dell'Università Johns Hopkins. Gli astronomi, coordinati dal professor Roeland P. van der Marel dell'istituto del Maryland, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato il cosiddetto “Data Release 2” della missione Gaia, che ha l'ambizioso compito di mappare in 3D la Via Lattea. In parole semplici, il satellite fornisce misurazioni astrometiche estremamente precise delle stelle, determinandone posizione e tempi di spostamento. Il suo “occhio” è così sensibile che può carpire questi dati anche di stelle al di fuori della Via Lattea. Proprio grazie all'analisi degli astri delle altre galassie è stato possibile ottenere – per la prima volta – una misurazione precisa della velocità di rotazione di Andromeda (M31) e della galassia Triangolo (M33). Assieme alla nostra, rappresentano le galassie più massicce del Gruppo Locale.

La nascita di Lattomeda. Incrociando i nuovi dati con quelli raccolti da missioni precedenti, van der Marel e colleghi sono riusciti a tracciare nel dettaglio il percorso compiuto in passato dalle galassie e a calcolare quello che seguiranno in futuro. Da qui la nuova previsione sull'impatto tra Andromeda e Via Lattea, previsto appunto tra 4,5 miliardi di anni. Non si deve immaginare il fenomeno come uno “scontro fra treni”, ma come una fusione tra i due giganteschi oggetti celesti; la distanza tra le singole stelle è infatti talmente ampia che è improbabile possa esserci qualche impatto. Gli scienziati hanno già ipotizzato un nome per il nuovo oggetto celeste nato dalla fusione, "Lattomeda".

Credit: E. Patel / G. Besla / Università dell'Arizona / R. Van der Marel / STScI
Credit: E. Patel / G. Besla / Università dell'Arizona / R. Van der Marel / STScI

I rischi. Anche se non ci saranno scontri fisici, l'evento non sarà tuttavia privo di rischi, tenendo presenti le forze gravitazionali in gioco e la minaccia del buco nero supermassiccio al centro delle galassie. La loro interazione potrebbe far espellere interi sistemi stellari nello spazio profondo. È lo stesso rischio (remoto) che correrà il Sistema solare tra 2 miliardi di anni, quando la galassia nana Grande Nube di Magellano entrerà in contatto con la Via Lattea. Secondo i calcoli degli scienziati, tra tre miliardi di anni le nubi di gas e le stelle di Andromeda saranno visibili a occhio nudo dal nostro pianeta, sempre che ci sarà ancora qualcuno sulla Terra in grado di godersi lo spettacolo. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata The Astrphysical Journal.

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