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Cinque nuovi Parchi nazionali in Cile: la nuova area protetta è grande quanto la Svizzera

Con un decreto firmato dalla presidente uscente Michelle Bachelet, il Cile ha istituito la “Red de Parques Nacionales de la Patagonia”. In un colpo solo esteso del 38,5 percento il territorio occupato da Parchi nazionali. Ne sono nati cinque completamente nuovi.
A cura di Andrea Centini
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Il Cile ha cinque nuovi ed enormi Parchi nazionali, che sommati all'estensione di tre parchi preesistenti occupano un territorio complessivo di ben 10,3 milioni di acri. Sono più di 4 milioni di ettari di aree protette del tutto nuove. La virtuosa iniziativa, presentata a marzo del 2017, è divenuta ufficiale lunedì 29 gennaio 2018 col decreto per istituire la “Red de Parques Nacionales de la Patagonia”, firmato dalla presidente uscente Michelle Bachelet. Con questa procedura i Parchi nazionali cileni sono aumentati in estensione del 38,5 percento in un colpo solo, abbracciando l'81,1 percento delle aree protette dell'intero paese sudamericano. La firma è stata posta a due mesi dall'insediamento del nuovo presidente Sebastian Pinera.

Questa considerevole estensione dei parchi cileni – l'area aggiunta è grande quanto la Svizzera – è stata resa possibile grazie alla conversione di 9 milioni di acri di terre statali e alla donazione di 1 milione di acri da parte della fondazione Tompkins Conservation. Si è trattato della più grande donazione di terra mai fatta da privati al governo di un Paese. La Tompkins Conservation è stata fondata dai coniugi e filantropi statunitensi Doug Tompkins e Kristine McDivitt Tompkin, che per 25 anni si sono impegnati a tutelare e proteggere vaste aree selvagge in Cile e in Argentina. Da quando i due si sono trasferiti in queste terre, con il loro enorme patrimonio – hanno fondato società di successo mondiale come The North Face, Esprit e Patagonia – hanno iniziato a comprare vastissimi appezzamenti di terra per tenerli al sicuro dall'urbanizzazione e dalla mano dell'uomo. In tutto hanno protetto 13 milioni di acri. Doug è deceduto due anni fa in seguito a un incidente in canoa, e le iniziative di conservazione sono state portate avanti dalla vedova. Era presente anche lei al momento della firma della presidente Bachelet.

Benché l'estensione dei parchi nazionali sia un'iniziativa lodevole, anche considerando i milioni di turisti che visitano il Cile ogni anno proprio per le sue bellezze naturali, non tutti hanno apprezzato il metodo dei Tompkins. Allevatori e industrie del falegname locali, ad esempio, hanno accusato i due coniugi americani di essersi impossessati con il denaro delle terra dei cileni, privando in questo modo moltissima gente di una potenziale forma di sostentamento. L'istituzione dei nuovi parchi nazionali gestiti direttamente dal governo cileno probabilmente attenuerà gli attriti, tuttavia la firma giunta proprio al termine del mandato Bachelet potrebbe avere degli strascichi con il nuovo esecutivo.

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