Cinque intramontabili bufale su Marte
Da sempre il Pianeta rosso ci regala emozioni, ma se non ci bastano quelle autentiche possiamo sempre ripiegare sulle bufale, che da sempre stimolano la fantasia di scribacchini e ingenui appassionati.
1. I canali di Schiaparelli
Secondo l’astronomo Giovanni Schiaparelli – a seguito di diverse osservazioni effettuate dal 1877 al 1888 nell'Osservatorio astronomico di Brera – Marte sarebbe stata disseminata da una fitta rete di canali. Non sostenne mai tuttavia che fossero artificiali. L’equivoco nasce da un errore di traduzione dei suoi lavori dall’italiano all’inglese, venne infatti usato il termine “canal” (canale artificiale) al posto del più consono “channel”. Oltre a questo oggi sappiamo che si trattava di mere illusioni ottiche.
2. Ziqquratt marziane
La leggenda delle Ziqquratt marziane, la cui origine è molto recente, conquistò presto librerie e Tv, anche Paolo Attivissimo se ne occupò nel suo blog. Le suggestive immagini, relative a improbabili piramidi, per un lettore disposto a credere che i Sumeri fossero degli omini verdi, magari potrebbero apparire come autentiche foto della Nasa. Eseguendo delle simulazioni 3D, relative ad immagini originariamente a due dimensioni, si commettono aberrazioni di cui avevamo già trattato in precedenza.
Parliamo degli artefatti di scansione. Non ci sono righe o scale su Marte: quello che si vede nelle immagini è l'effetto che si ottiene sempre quando si effettua un rilievo altimetrico, scandendo – con laser o simili – la superficie. Siccome la scansione avviene per linee parallele – inevitabilmente quando si elaborano i dati – si formano degli "scalini" in corrispondenza delle variazioni di altitudine. La Nasa del resto rivolse gli obbiettivi della sonda Mro sul sito in oggetto, la regione di valle Marineris. Ma quando osserviamo le foto originali scopriamo che non c'è nessuna struttura, come illustrato molto bene nel sito pianeta Marte.
3. Il volto di Marte
Nel luglio 1976 la sonda Viking 1 stava orbitando proprio sulla regione marziana di Cydonia, scattando una serie di foto, una di queste divenne nota come il "volto di Marte”. La struttura montuosa sembrava proprio un volto umanoide. Gli scienziati della Nasa non si scomposero più di tanto. Gli ufologi invece si convinsero presto che l'agenzia spaziale americana ci nascondesse qualcosa, ma per qualche strana ragione non riuscì a nascondere l’immagine della discordia.
Il vero "volto" di Marte. Alcuni anni più tardi, grazie alla sonda Mars global surveryor è stato svelato l’arcano: nubi e giochi d’ombre avevano fatto apparire quella montagna totalmente diversa da com’è realmente. Tuttavia secondo i teorici del complotto anche questo episodio rientrerebbe nel piano di insabbiamento.
4. Strane creature
Una delle storie più suggestive riguarda il cosiddetto “alieno nano”, rivelatosi essere una roccia a forma d'incudine inclinata verso destra, suggestioni e giochi d’ombra hanno fatto il resto, mediante il fenomeno della pareidolia. La Nasa si senti poi in dovere di rilasciare apposite precisazioni in merito, questo ci da un’idea di quanto pervasive possano essere questo genere di bufale.
5. La statua romana
Arriviamo così, sufficientemente armati di nozioni, alla recente scoperta della sedicente statua romana su Marte. Cosa sarà mai? Una roccia la cui fotografia è stata dichiaratamente ritoccata per far emergere il profilo desiderato. Questo genere di esasperazione dei contrasti, ben lungi da essere una efficace analisi fotografica, è il primo passo per confezionare una bufala di successo. Ne sentiremo ancora parlare.