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Chris, 16 anni, ha ucciso una balena di 200 anni. “È una tradizione”: choc in Alaska

Il ragazzo è un membro del popolo Yupik, che ha il permesso di cacciare un numero determinato di cetacei ogni anno. La balena uccisa era una femmina appartenente alla specie più longeva tra i mammiferi marini.
A cura di Andrea Centini
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Un esemplare femmina di balena della Groenlandia (Balaena mysticetus) di circa 200 anni è stato ucciso da un cacciatore sedicenne della comunità Gambell che vive sull'isola di San Lorenzo, un lembo di terra emersa di 145 chilometri sito a ovest dell'Alaska, nel mare di Bering. L'uccisione della balena è avvenuta a due miglia di distanza dal villaggio del ragazzo, un membro del popolo Yupik, che in base ai regolamenti della Commissione internazionale per la caccia alle balene (IWC) ha un numero limitato di cetacei da poter catturare ogni anno. Le balene della Groenlandia uccise sostengono la comunità, che tuttavia, pur potendo provvedere a se stessa con altre fonti di cibo, si ostina a dar la caccia ai grandi misticeti in nome delle cosiddette motivazioni culturali e tradizionali.

La balena era stata avvistata da un gruppo di ragazze, che hanno comunicato la posizione ai cacciatori pronti a intervenire con piccole ed agili imbarcazioni baleniere, armate di arpioni con cariche esplosive. Tra gli uomini partiti per la missione c'era anche il giovane, uno studente liceale chiamato Chris Apassingok, che sin da piccolo, come ha indicato la madre Susan, è rimasto folgorato dalla passione per la caccia ai cetacei. Lo zio, Edmond Apassingok, del resto è il commissario della comunità Gambell che si interfaccia direttamente con la IWC. Dopo un'ora e mezza di inseguimento il ragazzo si è trovato innanzi l'animale esausto e lo ha colpito a morte con l'arpione.

Benché Chris sia stato accolto come un “eroe” dalla sua comunità, le reazioni a livello internazionale sono state di ferma condanna e indignazione. Tra i più critici il capitano Paul Watson di Sea Sheperd, che lo ha attaccato direttamente con parole al vetriolo. Tra i motivi del “j'accuse” vi è anche l'età della balena, così vecchia – spiega Watson – che essa “era viva prima della guerra civile americana, prima che Thomas Jefferson morisse e prima che la nave ESSEX fosse affondata da un capodoglio”. Un vero e proprio monumento vivente, ucciso dalla mano dell'uomo spinta da tradizioni anacronistiche, contro animali in pericolo di estinzione. Le balene della Groenlandia sono i cetacei più longevi in assoluto, ma la specie artica, nonostante la naturale resistenza, fu letteralmente decimata dalla baleneria industriale, che determinò un crollo delle popolazioni da 50mila esemplari a poche migliaia.

[Foto di Karen Trop/KNOM]

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