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Chi vive vicino a un aeroporto ha un rischio superiore di morire per infarto

Analizzando i dati di 25mila decessi per eventi cardiovascolari verificatisi nei pressi dell’aeroporto di Zurigo tra il 2000 e il 2015, e incrociandoli con quelli del traffico aereo, un team di ricerca guidato da scienziati dello Swiss Tropical and Public Health Institute ha determinato che il rumore provocato dagli aerei può scatenare infarti, aritmie e altre malattie mortali.
A cura di Andrea Centini
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Vivere nei pressi di un aeroporto trafficato non è esattamente piacevole, soprattutto se durante la notte non sono previste limitazioni nel numero di decolli e atterraggi (diversi hub di grandi città le prevedono per ridurre l'impatto dell'inquinamento acustico). Una nuova ricerca conferma che l'esposizione al forte rumore prodotto dai velivoli non solo è fastidioso e dannoso per il riposo e la concentrazione, ma può anche mettere a repentaglio la nostra vita, aumentando in modo significativo il rischio di morire per un evento cardiovascolare, come un infarto del miocardio o una grave aritmia.

A determinare che chi vive nei pressi di un aeroporto ha un rischio maggiore di perdere la vita per un evento cardiovascolare è stato un team di ricerca guidato da scienziati dello Swiss Tropical and Public Health Institute e della Facoltà di Scienze dell'Università di Basilea, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi degli Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology. Gli scienziati, coordinati dal professor Martin Röösli, docente presso il Dipartimento di Epidemiologia e Salute Pubblica dell'istituto svizzero, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di circa 25mila decessi per malattie cardiovascolari verificatisi nei pressi dell'aeroporto di Zurigo, tra il 2000 e il 2015.

Dall'analisi statistica dei dati è emerso chiaramente un legame tra esposizione al rumore notturno prodotto dagli aerei e la mortalità cardiovascolare acuta. L'associazione, simile a quella osservata per l'esposizione a lungo termine al rumore dei velivoli, è risultata particolarmente significativa con le cardiopatie ischemiche, l'infarto del miocardico, l'insufficienza cardiaca e le aritmie. In base ai calcoli condotti attraverso un modello di “case-crossover”, in grado di determinare se l'esposizione al rumore nel momento della morte fosse superiore rispetto ai livelli sonori sperimentati in altri momenti, gli scienziati hanno scoperto che il rischio di morte cardiovascolare aumenta del 33 percento per chi è esposto a rumori notturni nell'ordine di 40-50 decibel e del 44 percento per rumori superiori ai 55 decibel. Il rischio risulta più pronunciato per le donne e per le persone che vivono in aree con basso rumore di fondo legato a traffico stradale e ferroviario, dunque quelle meno abituate alla rumorosità. Il rischio è superiore anche chi vive in edifici vecchi, costruiti prima del 1970, poiché caratterizzati da un isolamento acustico decisamente inferiore rispetto alle costruzioni moderne.

In base ai calcoli degli scienziati, il 3 percento dei 25mila decessi analizzati sarebbe stato causato proprio dal transito degli aerei, dei quali sono stati controllati gli orari e anche eventuali ritardi, per trovare le associazioni con l'ora esatta della morte dei pazienti. “Abbiamo scoperto che il rumore degli aerei ha contribuito a circa 800 dei 25.000 decessi cardiovascolari verificatisi tra il 2000 e il 2015 nelle vicinanze dell'aeroporto di Zurigo”, ha dichiarato il professor Martin Röösli in un comunicato stampa. “Questo non è così sorprendente, poiché sappiamo che il rumore notturno causa stress e influisce sul sonno”, ha aggiunto lo studioso. Come indicato, per molti aeroporti “cittadini” è stato introdotto uno stop ai voli proprio per limitare gli effetti negativi dell'inquinamento acustico; per quello di Zurigo, così come per quelli londinesi di Gatwick e Heathrow, esso è attivo dalle 23:30 alle 6:00 del giorno successivo. “Sulla base dei risultati del nostro studio, possiamo dedurre che questo divieto di volo notturno previene ulteriori morti cardiovascolari”, ha affermato il dottor Röösli. I dettagli della ricerca “Does night-time aircraft noise trigger mortality? A case-crossover study on 24 886 cardiovascular deaths” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Heart Journal.

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