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Chi fa uso di cannabis rischia l’ictus: diagnosi in aumento tra i consumatori

Un team di ricerca internazionale ha rilevato un’associazione tra l’aumento di diagnosi di ictus e l’utilizzo di cannabis a scopo ricreativo. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 2,3 milioni di consumatori di marijuana ricoverati in ospedale.
A cura di Andrea Centini
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Il consumo di marijuana può aumentare il rischio di sviluppare un ictus. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale guidato da studiosi della Divisione di Cardiologia dell'Atlanta Veterans Affairs Medical Center, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Medicina dell'Università Avalon (Antille Olandesi), dell'Università di Calgary (Canada), dell'Università del Connecticut e di altri atenei. I risultati dell'indagine sono stati presentati in una conferenza dell'11° World Stroke Congress attualmente in corso di svolgimento a Montreal, in Canada (17-20 ottobre 2018).

Gli scienziati, guidati dal professor Rupak Desai, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato statisticamente i dati raccolti da ospedali americani tra il 2010 e il 2014, presenti nei database NIS (National Inpatient Sample) e ICD-9CM. Durante il quinquennio è stato rilevato che il tasso di ictus è aumentato costantemente tra chi consumava cannabis a scopo ricreativo, mentre per gli altri pazienti il tasso di incidenza relativo alla grave patologia è rimasto invariato.

Desai e colleghi hanno analizzato i dati di circa 2,3 milioni di consumatori di cannabis ricoverati in ospedale, dei quali oltre 32mila (1,4 percento) hanno avuto un ictus. Fra essi quasi 20mila hanno sviluppato ictus ischemico acuto, che può presentarsi per un'embolia, una trombosi o un'altra condizione che determina una netta riduzione del flusso sanguigno in un'area del cervello. Circa il 34-40 percento degli ictus ischemici è di tipo “criptogenetico”, cioè non ne se conosce l'esatta origine; anche per questo gli scienziati indagano sui vari fattori di rischio, come può essere il consumo di marijuana.

Gli autori dello studio hanno rilevato che tra il 2010 e il 2014 il tasso di ictus nei consumatori di cannabis è salito dall'1,3 all'1,5 percento, con un aumento dallo 0,7 allo 0,9 percento per gli attacchi ischemici di tipo acuto. Per tutti gli altri pazienti, come indicato, non sono state registrate impennate nell'incidenza della malattia. Poiché recentemente è stato legalizzato l'uso di cannabis per scopo ricreativo in alcuni Stati americani, gli scienziati suggeriscono di tenere in seria considerazione l'associazione rilevata. Desai e colleghi hanno dichiarato che "la marijuana ha un potenziale legame con l'ictus a causa degli effetti cerebrovascolari dei cannabinoidi". Naturalmente i risultati andranno confermati da studi prospettici approfonditi, in grado di evidenziare rapporti di causa effetto tra il consumo della sostanza stupefacente e il rischio di sviluppare la patologia.

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