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Chi è Lolita, l’orca rinchiusa da 50 anni per cui si battono i nativi americani

Il maestoso cetaceo potrebbe essere liberato grazie al Trattato Point Elliot redatto nel 1855, secondo il quale i nativi americani della Lummi Nation hanno il diritto legale sulla fauna marina del Mar di Salish, dove Lolita fu catturata nel 1970.
A cura di Andrea Centini
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Dopo quasi 50 anni trascorsi da prigioniera nel Miami Seaquarium, l'orca Lolita – conosciuta anche come Tokitae – potrebbe finalmente essere liberata, grazie all'intervento dei nativi americani e di uno storico trattato di 163 anni fa. Ma procediamo con ordine. I tentativi per riportare in natura il maestoso mammifero marino, catturato a Pudget Sound nel 1970 quando aveva solo due anni, vanno avanti da moltissimo tempo; basti pensare che è già mezzo secolo che l'organizzazione ‘Orca Network' si batte strenuamente per la sua liberazione, tuttavia la dirigenza del parco acquatico dove Lolita è costretta a esibirsi ha sempre rispedito al mittente proposte e pressioni. Del resto questi ‘spettacoli' si pagano profumatamente, e l'orca rappresenta una fonte di guadagno troppo lauta per lasciarla andare a causa di un ‘manipolo di ambientalisti'.

Ma la storia sta per prendere una svolta inattesa, molto probabilmente positiva per l'orca e per tutti coloro che amano questi animali liberi e in natura, non schiavi e giullari, esposti al pubblico ludibrio. L'orca fu infatti catturata presso quello che la tribù di nativi americani della Lummi Nation (stato occidentale di Washington) chiamano Mar di Salish. In base al Trattato Point Elliot redatto nel 1855, questa tribù ha il diritto legale sulla protezione della fauna marina che vive in queste acque, come indicato dal biologo marino specializzato in cetologia Ken Balcomb. I membri della Lummi Nation hanno vissuto nell'area per 12mila anni e hanno uno strettissimo legame con le orche. Poiché questi mammiferi sono minacciati, l'intero consiglio dei nativi americani si è riunito e all'unanimità ha stabilito che l'orca Lolita – loro la chiamano Tokitae, il suo nome originale – debba essere liberata al più presto, ritenendolo un “obbligo sacro”. Kurt Russo, uno dei membri del Lummi Indian Business Council, ha dichiarato che la tribù troverà facilmente i 3,6 milioni di dollari necessari alle procedure della liberazione.

https://vimeo.com/259400082

I nativi americani, oltre a voler impugnare il suddetto trattato in sede legale, hanno il completo supporto di Orca Network e del candidato governatore della Florida Philip Levine, col quale si sono già incontrati più volte per mettere a punto la strategia. Pur essendo vecchio di oltre 160 anni, il documento dovrebbe dare piena ragione ai membri della Lummi Nation, così come la raccolta dei fondi permetterà di liberare l'orca nelle stesse acque in cui fu catturata assieme ad altri sette esemplari.

Lolita ha ormai 52 anni, ma potrebbe vivere in mare per altri 40, considerando che 90 anni è la longevità stimata per le femmine di questi grossi delfinidi. Purtroppo ha vissuto praticamente tutta la sua vita chiusa in una vasca, e secondo alcuni biologi marini lasciarla in natura potrebbe essere un enorme azzardo. Il cetaceo, infatti, potrebbe morire poiché non in grado di adattarsi al suo habitat naturale. Le orche non sono esseri umani, ma la loro spiccata socialità e grande intelligenza possono indurci a pensare che forse anche Lolita preferirebbe scambiare altri anni di prigionia con un po' di tempo in libertà, assieme ai suoi simili.

[Credit: Wikipedia]

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