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Cerere e Vesta si danno appuntamento nei cieli

Sabato sera potremo assistere allo spettacolo della congiunzione tra il Pianeta nano e l’asteroide.
A cura di Nadia Vitali
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Rappresentazione artistica della sonda della NASA Dawn tra Cerere e Vesta
Rappresentazione artistica della sonda della NASA Dawn tra Cerere e Vesta

Avevamo già spiegato come i cieli di luglio si presentassero tra i più spettacolari, con due comete in arrivo e lo sciame delle Perseidi che inizia a fare la propria brillante sfilata nel firmamento già a partire dalla seconda metà del mese: prima ancora di tutto ciò, però, un altro evento celeste potrebbe catturare l'attenzione degli appassionati astrofili. Si tratta della congiunzione di Cerere e Vesta: il primo è l'asteroide più massiccio tra quelli appartenenti alla fascia principale del Sistema Solare, dal 2006 inserito nella breve lista dei cinque Pianeti nani; il secondo è l'asteroide più luminoso e studiato tra tutti quelli conosciuti dagli scienziati.

Una congiunzione da non perdere

Sabato sera i due oggetti celesti saranno protagonisti di un "incontro" speciale: per la verità nient'altro che un'illusione ottica generata dalle posizioni reciproche degli asteroidi e del nostro Pianeta, ma capace di dare vita ad un fenomeno di rara suggestione. Avvicinandosi progressivamente gli asteroidi sono giunti quasi ad "incrociarsi" (pur restando, nella realtà, ben distanti l'uno dall'altro), dandosi quindi appuntamento per la sera del 5 luglio quando saranno visibili in direzione sudoccidentale, nella Costellazione della Vergine: per "spiare" l'evento sarà sufficiente munirsi di un buon binocolo o di un piccolo telescopio e attendere le prime ore della serata quando, intorno alle 22, lo spettacolo dovrebbe essere garantito. La congiunzione avverrà oltretutto "nei paraggi" (si fa per dire: anche in questo caso si tratta soltanto un gioco di prospettiva) della luminosissima stella Spica, la quale contribuirà a rendere ancora più brillante l'evento.

Vesta è il solo asteroide che si mostra ad occhio nudo agli spettatori terrestri, anche se soltanto in alcune specifiche circostanze. Tutti gli altri, generalmente, preferiscono occultarsi nel buio: fa eccezione soltanto Cerere che, assai di rado e in particolari condizioni visive, fa anch'egli la sua comparsa. Ecco perché l'incontro ravvicinato di sabato sera va considerato come una rarità da non perdere, soprattutto in considerazione del fatto che la volta precedente in cui è stato possibile assistere a qualcosa del genere è stata ben diciotto anni fa.

Vesta e Cerere, asteroidi per astrofili

Tra i corpi minori del Sistema Solare, Vesta e Cerere costituiscono probabilmente quelli di maggiore interesse non soltanto per gli astrofili che possono, di tanto in tanto, ammirarne i bagliori, ma anche per gli stessi astronomi. Vesta venne scoperto nel 1807 e, da allora, è stato probabilmente l'asteroide più studiato di tutti i tempi non soltanto in virtù della sua buona osservabilità ma anche grazie alla disponibilità di campioni di roccia provenienti dalla sua superficie grazie ai meteoriti HED (di alcuni dei quali, ricordiamo, è stata anche osservata e documentata la caduta).

Il polo sud di Vesta fotografato dalla sonda Dawn
Il polo sud di Vesta fotografato dalla sonda Dawn

Anche Cerere vanta un curriculum di tutto rispetto che dimostra quanto sia stato oggetto di studi ed osservazioni fin dalla sua scoperta, avvenuta nel 1801: inizialmente, e per il mezzo secolo successivo, è stato creduto l'ottavo Pianeta in virtù delle sue imponenti dimensioni: con la sua massa, in effetti, Cerere costituisce ben il 30% dell'intera fascia principale degli asteroidi. Osservato speciale assieme a Vesta della missione NASA Dawn, che si recherà a studiarlo da vicino l'anno prossimo, ha già svelato di possedere nucleo solido e mantello ghiacciato e, soprattutto, si sospetta che al di sotto della sua superficie celi un oceano di acqua allo stato liquido.

Ma a chi guarderà i cieli sabato sera a caccia dei due asteroidi, tutti questi segreti non verranno svelati: bisognerà "accontentarsi" della meraviglia rara dovuta alla congiunzione tra due asteroidi del nostro Sistema, rispettivamente il più grande e il più brillante.

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