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Cancro, l’abbronzatura artificiale aumenta il rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose

Un team di ricerca internazionale ha rilevato una forte associazione tra l’abbronzatura artificiale con lampade UV e il rischio di sviluppare il carcinoma cutaneo a cellule squamose, il secondo tipo di cancro della pelle più diffuso (dopo il melanoma). Il dato è emerso dall’analisi statistica dei dati di 160mila donne norvegesi.
A cura di Andrea Centini
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L'abbronzatura artificiale con lampade UV aumenta il rischio di sviluppare un tipo di cancro della pelle chiamato carcinoma cutaneo a cellule squamose. Più è il tempo trascorso sotto le lampade abbronzanti, maggiore è il rischio di sviluppare la patologia oncologica. Lo ha dimostrato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Istituto di scienze mediche di base presso l'Università di Oslo, Norvegia, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del QIMR Berghofer Medical Research Institute di Brisbane (Australia), del Cancer Research UK dell'Università di Manchester (Regno Unito) e di altri istituti norvegesi.

Gli scienziati, coordinati dal professor Simon Lergenmuller, docente presso il Centro di biostatistica ed epidemiologia dell'ateneo norvegese, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato i dati di circa 160mila donne nate tra il 1927 e il 1963 e incluse nello studio norvegese sulle donne e il cancro. Avviato nel 1991 con un follow-up terminato il 31 dicembre 2015, lo studio si è basato su questionari sottoposti alle partecipanti, uno all'inizio dell'indagine e uno dopo un periodo di 5-7 anni. Tra i fattori presi in esame dagli scienziati anche macchie sulla pelle, scottature, vacanze fatte in località con sole forte e abbronzatura artificiale dall'adolescenza all'età adulta.

Durante il periodo di follow-up sono stati diagnosticati circa 600 casi di carcinoma cutaneo a cellule squamose, e incrociando tutti i dati è emersa una evidente associazione tra l'abbronzatura artificiale e il rischio di contrarre la malattia. Le probabilità di ammalarsi erano infatti sensibilmente superiori per le donne che si erano sottoposte alle lampade per più anni rispetto a chi non ne aveva mai fatto uso. Ciò suggerisce che vi sia una forte associazione dose-risposta tra abbronzatura artificiale e il secondo cancro della pelle più diffuso, benché si sia trattato di uno studio di osservazione che andrà approfondito con ulteriori indagini. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata JAMA Dematology nell'articolo dal titolo “Association of Lifetime Indoor Tanning and Subsequent Risk of Cutaneous Squamous Cell Carcinoma”

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