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Cancro al collo dell’utero, terapia sperimentale elimina lesioni da HPV nel 30% delle pazienti

Ricercatori dell’Università del Michigan hanno dimostrato l’efficacia di una terapia sperimentale nel “cancellare” lesioni e infezioni provocate dal papilloma virus. Il vaccino terapeutico, chiamato Tipapkinogen Sovacivec, ha eliminato le lesioni precancerose CIN 3 in circa un terzo delle pazienti coinvolte.
A cura di Andrea Centini
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Una rivoluzionaria terapia sperimentale progettata per trattare le lesioni precancerose del papilloma virus (HPV) ha eliminato infezione e lesioni circa nel 30 percento delle donne che vi si sono sottoposte. Si tratta di un risultato straordinario che, in combinazione con gli enormi benefici offerti dal vaccino Gardasil 9, in futuro potrebbe debellare il cancro del collo dell'utero. L'Australia è il primo Paese al mondo che dovrebbe riuscire in questa storica impresa, grazie a una proficua e gratuita campagna vaccinale per i minori di 19 anni.

Immunoiterapia. A differenza del sopracitato vaccino, che previene il rischio di infezione da HPV, la terapia sperimentale basata sul sistema immunitario – chiamata Tipapkinogen Sovacivec o TS – offre benefici quando il papilloma virus ha già aggredito i tessuti della cervice uterina. A metterla a punto è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati del Rogel Cancer Center presso l'Università del Michigan. Tecnicamente si tratta di un vaccino terapeutico che spinge il sistema immunitario delle pazienti a colpire con efficacia le neoplasie intraepiteliali cervicali o CIN, le lesioni precancerose dalle quali può evolvere il cancro al collo dell'utero. Ne esistono tre tipologie: le prime, CIN 1, sono le meno gravi e generalmente guariscono da sole; le CIN 2 possono guarire da sole o evolvere nelle più pericolose CIN3, che in tempi molto lunghi – anche 30 anni – possono evolvere in tessuto canceroso. Accade comunque a meno della metà di queste lesioni.

La sperimentazione. Gli scienziati coordinati dalla professoressa Diane Harper, docente di medicina famigliare, ostetricia e ginecologia presso l'ateneo del Michigan, hanno coinvolto nella sperimentazione del Tipapkinogen Sovacivec 192 donne con diagnosi di lesioni CIN 2 e CIN3: 129 hanno ricevuto il vaccino, mentre le restanti 63 hanno ricevuto un placebo. La terapia è durata tre settimane con una iniezione a settimana. Dopo sei mesi tutte le pazienti sono state sottoposte a intervento chirurgico standard per la rimozione delle lesioni: Harper e colleghi hanno osservato che tra il 15 percento e il 36 percento delle donne trattate col vaccino terapeutico non aveva più le lesioni CIN3. Ma non solo. Rispetto al placebo, le donne trattate con Tipapkinogen Sovacivec avevano il doppio delle probabilità di veder eliminate entrambe le tipologie di lesioni. “È molto eccitante, è la prima volta che vediamo qualcosa con questo tasso di successo che è relativamente facile da implementare”, ha dichiarato con entusiasmo la dottoressa Harper, sottolineando la bontà della terapia sperimentale. Il vaccino terapeutico, che elimina sia le lesioni che l'infezione, dovrà comunque essere testato su un campione più ampio di donne, inoltre dovrà esserne verificata a pieno la sicurezza, dato che in alcune pazienti ha dato vita a serie reazioni nel sito nell'iniezione (coscia). I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Gynecologic Oncology.

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