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Cambiamenti climatici, il guscio delle lumache di mare sciolto dall’acidificazione dei mari

Ricercatori britannici e giapponesi hanno dimostrato che l’acidificazione degli oceani causata dall’inquinamento umano rende l’acqua marina così corrosiva che scioglie le conchiglie dei molluschi gasteropodi. Rischiano l’estinzione moltissime specie, col rischio di far collassare la catena alimentare marina.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Ben Harvey/University of Tsukuba
Credit: Ben Harvey/University of Tsukuba

L'acidificazione degli oceani provocata dai cambiamenti climatici scioglie le conchiglie delle cosiddette "lumache di mare", i molluschi gasteropodi dotati di guscio. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale composto da studiosi del Centro di Ricerca Marina Shimoda dell'Università di Tsukuba (Giappone) e del Centro di Ricerca per la Biologia e l'Ecologia Marina dell'Università di Plymouth, Regno Unito, che ha analizzato i cambiamenti nelle conchiglie degli esemplari che vivono nei pressi di un vulcano sottomarino.

Gli scienziati, coordinati dal professor Ben P. Harvey, docente presso l'ateneo nipponico, hanno preso come riferimento il cosiddetto “tritone” (Charonia lampas), il mollusco gasteropode con la conchiglia più grande presente nel Mar Mediterraneo, che può raggiungere una lunghezza di ben 40 centimetri. Gli studiosi si sono concentrati sulle popolazioni che vivono in un habitat vulcanico marino al largo della costa di Shikine-jima, in Giappone. Qui l'anidride carbonica che ribolle nel fondale riduce il pH dell'acqua in modo significativo, determinando valori simili a quelli previsti in futuro negli oceani di tutto il pianeta, a causa del costante processo di acidificazione. Questo meccanismo è legato all'anidride carbonica (CO2) emessa nell'atmosfera che si discioglie nei mari; assieme all'aumento delle temperature è alla base della morte dei polipi nelle barriere coralline.

Credit: Ben Harvey
Credit: Ben Harvey

Mettendo a confronto gli esemplari di “tritone” (non hanno nulla a che vedere con gli omonimi anfibi) che vivono vicino al vulcano sottomarino con quelli di altri ambienti, Harvey e colleghi hanno scoperto che i primi non solo sono tre volte più piccoli, ma presentano anche serie compromissioni nella struttura, nella densità e nello spessore delle loro conchiglie. In alcuni casi i molluschi avevano alcune aree del corpo completamente esposte all'acqua. Il fenomeno dell'acidificazone rischia di mettere in serio pericolo la sopravvivenza di tutti i gasteropodi dotati di conchiglia, ma anche quella degli organismi del plancton calcareo, con un impatto potenzialmente catastrofico sulle catene alimentari marine.

"Il nostro studioha dichiarato il coautore della ricerca Jason Hall-Spencer, docente di biologia marina presso l'ateneo britannico – dimostra chiaramente che l'aumento dei livelli di anidride carbonica rende l'acqua marina corrosiva per i molluschi”. Gli ha fatto eco il professor Harvey: “L'acidificazione degli oceani è una chiara minaccia per la vita marina, agisce come un fattore di stress per molti animali marini. Qui abbiamo scoperto che la capacità dei tritoni di produrre e mantenere i loro gusci era ostacolato dall'acidificazione degli oceani, con l'acqua marina corrosiva che li rendeva più levigati, più sottili e meno densi. Il sensibile deterioramento dei gusci ha conseguenze profonde per gli animali calcificati in quanto non è qualcosa che possono controllare biologicamente, suggerendo che alcune specie potrebbero non essere in grado di adattarsi all'acqua di mare acidificata, se le emissioni di biossido di carbonio dovessero continuare a salire incontrollate”. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Frontiers in Marine Science.

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