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BioNTech presenta rivoluzionario vaccino contro la Sclerosi Multipla: come funziona

I ricercatori tedeschi della società biotecnologica BioNTech e dell’Università “Johannes Gutenberg” di Magonza stanno sviluppando un rivoluzionario vaccino contro la Sclerosi Multipla. In test sui topi la preparazione ha prevenuto i sintomi o li ha fatti regredire negli esemplari con la forma iniziale della patologia. Saranno necessari ulteriori studi per dimostrare sicurezza ed efficacia sull’uomo.
A cura di Andrea Centini
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La società biotecnologica tedesca BioNTech (Biopharmaceutical New Technologies), nota in tutto il mondo per aver messo a punto assieme a Pfizer il primo vaccino anti COVID approvato in Occidente, ha comunicato risultati estremamente incoraggianti sulla sperimentazione di un vaccino contro la Sclerosi Multipla (SM). La preparazione, basata sulla tecnologia dell'RNA messaggero (mRNA) esattamente come il vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2, è stata infatti in grado di prevenire la patologia sintomatica e di ridurre la gravità dei sintomi in modelli murini (topi) con la forma iniziale dell'encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE), il corrispettivo della Sclerosi Multipla nell'essere umano. Si tratta di un risultato straordinario, una pietra miliare nello sviluppo di un vaccino potenzialmente sicuro ed efficace contro questa patologia neurodegenerativa, potenzialmente fatale.

A mettere a punto il vaccino candidato contro la Sclerosi Multipla, oltre agli scienziati della BioNTech, un team composto da ricercatori dell'istituto TRON – Translational Oncology presso il Centro medico universitario dell'Università “Johannes Gutenberg” di Magonza (Mainz), del Cancer Immunology and Immune Modulation – Boehringer Ingelheim Pharma GmbH & Co. KG e dell'Ospedale Universitario di Colonia. A guidare gli scienziati il professor Ugur Sahin, amministratore delegato di BioNTech, immunologo, docente di Oncologia presso l'ateneo di Magonza e tra i principali artefici del vaccino anti COVID tozinameran, conosciuto durante la sperimentazione col nome in codice "BNT162b2" e commercializzato con quello di Comirnaty. Il vaccino candidato contro la Sclerosi Multipla è una preparazione a “mRNA nanoparticellare non infiammatorio codificante un antigene associato alla SM”, si legge nel comunicato stampa della società tedesca.

La sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa caratterizzata dalla perdita di mielina, come specificato dall'istituto Humanitas, e si determina a causa di un'alterazione del sistema immunitario che riconosce come “nemiche” le cellule del tessuto nervoso. In parole semplici, aggredisce la guaina mielinica – responsabile della comunicazione del segnale elettrico tra le cellule nervose – provocando neurodegenerazione, fino alla paralisi che può portare al decesso per insufficienza respiratoria. Se col vaccino anti COVID si innesca l'immunità contro l'infezione virale, con quello per la SM si “impedisce al sistema di attaccare i neuroni nel cervello e nel midollo spinale, prevenendo l'eventuale perdita della funzione corporea”, ha dichiarato il professor Sahin. Il vaccino è stato testato su topi con la forma murina della patologia, e non solo è riuscito a prevenire la manifestazione sintomatica, ma nei topi con la forma iniziale ha anche fatto regredire i sintomi. Alcuni esemplari, ad esempio, presentavano già segni evidenti dell'encefalomielite autoimmune sperimentale, come la paralisi della coda, ma grazie all'inoculazione del vaccino – basato sullo sviluppo di specifici linfociti T regolatori – sono tornati a muoverla.

Una delle caratteristiche più interessanti di questo vaccino è il fatto che non sopprime in modo esteso la risposta immunitaria, ma è studiato per addestrare il sistema immunitario a non colpire specificatamente le cellule della guaina mielinica. Diversi trattamenti standard contro la Sclerosi Multipla determinano immunosoppressione e i pazienti diventano particolarmente suscettibili al rischio di infezioni batteriche e virali, come potrebbe essere la COVID-19 scatenata dal coronavirus SARS-CoV-2. Grazie al nuovo vaccino candidato, tuttavia, diventerebbe possibile trattare la SM senza esporre i pazienti a significativi rischi per la salute. Naturalmente si è trattato di uno studio pre-clinico su topi che non sono esseri umani, pertanto saranno fondamentali ulteriori indagini per determinare efficacia e sicurezza anche nella clinica. I risultati della ricerca “A noninflammatory mRNA vaccine for treatment of experimental autoimmune encephalomyelitis” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Science.

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