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Covid 19

Bill Gates finanzia la produzione del vaccino anti coronavirus di Oxford: presto 2 miliardi di dosi

La Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF), la più grande fondazione privata al mondo, attraverso gli enti CEPI e GAVI ha finanziato 750 milioni di dollari per la produzione e distribuzione di 300 milioni di dosi del vaccino candidato anti coronavirus AZD1222. La fornitura globale prevista è ora di 2 miliardi di dosi, ma gli scienziati non ne conoscono ancora l’efficacia.
A cura di Andrea Centini
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Grazie a nuovi fondi è stata aumentata a 2 miliardi la fornitura di dosi previste di uno dei più promettenti vaccini candidati contro il coronavirus SARS-CoV-2, responsabile dell'infezione chiamata COVID-19. La preparazione coinvolta è la “ AZD1222”, messa a punto da scienziati dello Jenner Institute presso l'Università di Oxford in stretta collaborazione con i colleghi dell’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia (provincia di Roma). Il colosso biofarmaceutico anglo-svedese AstraZeneca, che produrrà le dosi del vaccino, ha stretto infatti un accordo con gli enti di beneficenza Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) e Gavi the Vaccine Alliance, che hanno donato ben 750 milioni di dollari. Entrambe le organizzazioni sono finanziate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e soprattutto dalla Bill and Melinda Gates Foundation (BMGF), la più grande fondazione privata al mondo creata dal fondatore della Microsoft e da sua moglie.

I fondi stanziati saranno sufficienti per sostenere “la produzione, l'approvvigionamento e la distribuzione di 300 milioni di dosi del potenziale vaccino, con consegna a partire dalla fine dell'anno”, come indicato in un comunicato stampa di AstraZeneca. L'azienda ha siglato un accordo anche col Serum Institute of India (SII), con l'obiettivo di distribuire un miliardo di dosi del potenziale vaccino AZD1222 nei Paesi a medio e basso reddito: ben 400 milioni di esse dovrebbero essere consegnate entro la fine di quest'anno. I primi cospicui lotti di dosi del vaccino dovrebbero essere pronti già per settembre e distribuiti a operatori sanitari e forze dell'ordine.

Possono sembrare un azzardo movimenti di somme di denaro così ingenti per un vaccino del quale non si conoscono ancora con certezza efficacia e sicurezza, ma la lotta alla pandemia di coronavirus SARS-CoV-2 è una corsa contro il tempo, e si sta dunque spianando la strada qualora l'AZD1222 dovesse superare i trial clinici nei quali è al momento coinvolto. In quello di Fase 3, il cui avvio è imminente, saranno coinvolte oltre 10.200 persone sane, compresi adulti tra i 56 e i 69 anni, oltre i 70 anni e bambini con un'età compresa tra i 5 e i 12 anni. Al momento è stato testato (con successo) solo su persone tra i 18 e i 55 anni. Per sapere se l'AZD1222 è realmente efficace contro il coronavirus bisognerà attendere il mese di agosto, ma ciò, come indicato, non ferma la macchina organizzativa. “Stiamo lavorando instancabilmente per onorare il nostro impegno per garantire un accesso ampio ed equo al vaccino dell'Università di Oxford, in tutto il mondo e senza alcun profitto”, ha dichiarato il direttore generale di AstraZeneca Pascal Soriot.

L'AZD1222, conosciuto anche come ChAdOx1, è un vaccino candidato di tipo “vettore virale non replicante” (Non-Replicating Viral Vector) basato su un virus inattivato – un adenovirus – che non è in grado di infettare una volta iniettato. È stato incluso assieme ad altre quattro preparazioni tra i vaccini “finalisti” selezionati dagli Stati Uniti. La speranza è che sia davvero efficace e sicuro, e che possa essere distribuito a quante più persone possibili nel breve periodo.

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