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Batterie per cellulare (e non solo) che durano 3 mesi: il progetto di Italia e Giappone

Veneto Nanotech e una fondazione giapponese insieme per un’invenzione che potrebbe rivoluzionare il mondo dei cellulari e di altri elettrodomestici.
A cura di Redazione Scienze
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Cellulare

Quante volte vi è capitato di rimanere con il telefonino scarico e maledire la batteria? In futuro questo potrebbe non essere più un problema grazie al progetto al quale stanno lavorando "a quattro mani" Italia e Giappone. Il Distretto Veneto delle Nanotecnologie "Veneto Nanotech" (nato nove anni fa dal lavoro congiunto degli atenei di Padova, Venezia e Verona, della Regione Veneto, del Ministero della Ricerca, di istituzioni pubbliche e di aziende private) e la Nagano Techno Foundation stanno infatti effettuando una serie di studi sulle nanotecnologie che dovrebbe portare alla creazione di batterie con una durata di non meno di novanta giorni. Un'innovazione che riguarderà in primis i telefonini, ma non solo: questa importante novità interesserà anche elettrodomestici e auto elettriche.

Le sinergie sull'asse Roma-Tokyo – L'importanza del progetto è stata evidenziata dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Francesco Profumo, che ha tenuto a sottolineare i vari campi comune di interesse di Italia e Giappone. Una delle tecniche utilizzate dalle equipe della Veneto Nanopress e della Nagano Techno Foundation è quella del cosiddetto "coating" (che prevede l'utilizzo di rivestimenti nano strutturati). L'obiettivo dei ricercatori italiani e nipponici è davvero molto ambizioso, e se le ricerche dovessero andare a buon fine le nuove batterie costituirebbero una vera e propria rivoluzione per il mondo dei cellulari.[quote|right]|Le nuove batterie dispenseranno energia in modo intelligente[/quote]

Le dichiarazioni di Morinobu Endo della Shinshu University – "Il nostro obiettivo è mettere a punto batterie di lunghissima durata, minimo tre mesi, in grado di dispensare l'energia in modo intelligente. L'idea è che nel futuro potremo dimenticarci di dover caricare le batterie di cellulari o altri dispositivi, perchè queste avranno una autonomia lunghissima", ha commentato Morinobu Endo della Facoltà di Ingegneria della Shinshu University. "Le applicazioni saranno non solo riferite ai telefoni cellulari, ma anche a vari dispositivi elettronici, elettrodomestici di uso casalingo e auto elettriche".

La collaborazione tra Italia e Giappone anche nel settore dell'energia solare – Il ministro Francesco Profumo ha sottolineato come la collaborazione tra Italia e Giappone non si fermi a queste ricerche sulle batterie. Un altro ambito che vede lavorare insieme il nostro Paese e quello del Sol Levante è, ad esempio, quello dell'energia solare: "è già attiva una grande collaborazione tra il Giappone e un'azienda in Sicilia per la produzione di pannelli solari: una collaborazione importante, dal momento che si tratta di uno dei più grandi stabilimenti in Europa per la produzione di pannelli solari".

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