Batteri fecali pericolosi per la salute: quali sono e come possono contaminare l’acqua
Nel vastissimo gruppo dei batteri coliformi (famiglia Enterobacteriaceae) ce n'è una parte che vive normalmente nel tratto intestinale dell'uomo e in quello di altri animali a sangue caldo; il sottogruppo è classificato col nome di “coliformi fecali” poiché si manifesta in concentrazioni elevate proprio nelle feci. Basti pensare che del batterio Escherichia coli, il più noto coliforme, in ogni grammo di feci umane se ne possono trovare da 10 a 100 milioni di individui. La loro origine li rende importanti indicatori biologici della qualità dell'acqua potabile e per uso igienico; la presenza indica infatti una contaminazione da materiale fecale. Per varie ragioni le falde acquifere, gli acquedotti e le cisterne possono entrare in contatto con le acque reflue degli scarichi fognari o con quelle degli allevamenti di animali, determinando una contaminazione batterica potenzialmente molto pericolosa per la salute. Anche il naturale ciclo dell'acqua può trasportare questi microorganismi nei depositi di acqua potabile.
I coliformi fecali, analogamente agli altri coliformi, sono batteri a forma di bastoncello, sono sia aerobi che anaerobi non sporigeni e fermentano il lattosio; questa caratteristica, che determina la produzione di acidi e gas in un certo lasso di tempo e in un preciso intervallo di temperature, viene sfruttato dai biochimici per determinare se una fonte di acqua è contaminata oppure no. Esistono due tecniche principali di rilevamento; il metodo MPN (acronimo di Most Probable Number) e quello delle membrane filtranti (MF).
Nel sottogruppo dei coliformi fecali la specie più nota e rappresentativa è indubbiamente l'Escherichia coli. Si tratta di un batterio che vive in simbiosi con noi e ci aiuta a digerire, tuttavia può trasformarsi anche in un pericoloso patogeno occasionale, scatenando sepsi, batteriemie, uretriti, cistiti e altre infezioni potenzialmente fatali. L'Escherichia coli assieme agli enterococchi rappresenta il principale fattore di contaminazione fecale dell'acqua. Tra i numerosi coliformi fecali vi sono altri possibili patogeni come quelli appartenenti ai generi Enterobacter, Citrobacter, Serratia e Klebsiella (il più noto di questo genere è il Klebsiella pneumoniae). Alcuni di questi microorganismi stanno manifestando anche un profilo di resistenza ai farmaci, rischiando di diventare minacciosi "superbatteri".
Per evitare possibili contatti con i micoorganismi pericolosi, l'acqua potabile e per uso igienico viene costantemente monitorata con analisi ad hoc; è proprio durante uno di questi controlli di routine che è emersa la recente contaminazione da batteri fecali nell'acqua erogata dall'Acquedotto lucano, che ha obbligato il sindaco di Matera a diramare un'ordinanza di divieto di utilizzo dell'acqua su tutto il territorio comunale. Questo a meno di non bollirla a 100° centigradi per almeno 3-5 minuti, procedura che permette di uccidere tutti i potenziali batteri in essa contenuti. Fortunatamente, dopo 15 ore dall'emissione l'ordinanza è stata ritirata, poiché le analisi di verifica hanno dato esito negativo.