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Battaglia legale per la tecnica di editing genomico CRISPR/Cas9 finisce in parità, per ora

L’avveniristica tecnica di manipolazione genetica CRISPR/Cas9 è finita da un anno in un’accesa disputa legale tra alcuni dei più prestigiosi atenei, divisi in due gruppi. L’ufficio brevetti americano, per il momento, ha sentenziato che entrambe le parti potranno sfruttarla.
A cura di Andrea Centini
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L'autorevole U.S. Patent and Trademark Office (USPTO), omologo del nostro Ufficio Brevetti e Marchi, ha stabilito che i gruppi UC e Broad, rappresentanti legali di vari atenei, istituti e ricercatori, potranno mantenere il proprio brevetto per la tecnica di editing genomico CRISPR-Cas9, poiché non sussiste ‘interferenza brevettuale' tra le due proposte. La ragione è stata data tecnicamente a Broad, che ha presentato domanda di brevetto in un secondo momento, ma il risultato è fondamentalmente un pareggio, come riportato dalla rivista specializzata Nature. CRISPR-Cas9 è balzata agli onori della cronaca sin dal 2012, grazie alla versatilità ed efficacia con cui permette la modifica dei frammenti di DNA. Il tutto a un prezzo contenuto e con risultati sensibilmente superiori rispetto alle tecniche precedenti, pur sollevando questioni etiche da non sottovalutare.

La disputa legale fu avviata all'inizio dello scorso anno dagli avvocati dell'Università della California, dell'Università di Vienna e della dottoressa Emmanuelle Charpentier (il gruppo UC), quando presentarono istanza di ‘interferenza di brevetto' nei confronti del gruppo rivale, composto dai prestigiosi atenei di Harvard e del MIT. Un vero e proprio scontro tra titani per accaparrarsi i diritti di quella che viene ritenuta una delle scoperte scientifiche del secolo.

La differenza fra le domande depositate risiede in un semplice cavillo, poiché la tecnica di Broad fa riferimento alle sole cellule eucariotiche, mentre quella di UC riguarda qualsiasi ambiente cellulare (quindi non solo le eucariotiche). Qualora UC non dovesse presentare appello, un'ipotesi inverosimile avendo fatto per primo domanda di brevetto all'USPTO, entrambi i gruppi potranno vendere la licenza alle aziende interessate. Il problema di questo duplice brevetto, tuttavia, potrebbe far lievitare sensibilmente i costi di CRISPR-Cas9, costringendo le aziende a pagare una doppia quota. Per questa ragione, l'avvocato Kevin Noonan sottolinea l'importanza di trovare un accordo concreto tra le parti. Con le cifre in ballo e gli interessi in gioco, anche dal punto di vista strettamente scientifico, è molto probabile che il contenzioso legale possa protrarsi per lungo tempo.

[Foto di PublicDomainPictures]

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