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Bastano 30 minuti per recuperare una notte insonne

Quello del “sonno arretrato” sarebbe un falso mito: in realtà basterebbe una pennichella per rimettersi in piedi del tutto.
A cura di Redazione Scienze
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I più pigri dovranno rassegnarsi a non avere più scuse: le esigenze dell'organismo non giustificano lunghissime dormite pomeridiane, neanche quando si tratta di recuperare una notte insonne. Almeno questa è l'opinione di alcuni ricercatori della Université Paris Descartes-Sorbonne secondo i quali basterebbe un pisolino di appena trenta minuti per rimediare anche ad una nottata in cui si è dormito appena due ore: lo sostengono in un lavoro recentemente pubblicato dal Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.

Il test

Lo studio si è preoccupato di esaminare la relazione tra sonno ed ormoni in un gruppo di uomini in buona salute di età compresa tra i 25 e i 32 anni. Ciascuno ha preso parte ad un test della durata di tre giorni che si componeva di diverse sessioni. La prima notte, i partecipanti hanno trascorso otto ore nel letto normalmente e così anche nel corso della terza quando, anzi, hanno potuto dormire senza alcuna restrizione. Solo durante la seconda notte è stato impedito del tutto ai giovani di dormire oltre le due ore: tuttavia, il giorno seguente è stato consentito a tutti di fare una pisolino di trenta minuti durante il pomeriggio. Nel frattempo, i valori dei volontari venivano controllati attraverso le urine e la saliva al fine di determinare in che modo la mancanza di sonno alteri i livelli ormonali e se, eventualmente, un sonnellino è in grado di ristabilirli.

Squilibri ormonali legati alla mancanza di sonno

Ne è emerso, effettivamente, uno squilibrio nei livelli di un neurotrasmettitore legato ai meccanismi di risposta allo stress dell'organismo chiamato norepinefrina (o noradrenalina). La sua elevata concentrazione, più che raddoppiata rispetto ai parametri ordinari, porta problemi legati alla pressione sanguigna e al battito cardiaco: ma, sorprendentemente, il sonnellino del giorno successivo risultava sufficiente a riportare i valori a livelli normali. Un fenomeno analogo è stato osservato relativamente alla interleuchina 6, una proteina secreta dalle cellule del sistema immunitario, i cui livelli scendevano fortemente dopo una notte insonne per tornare a stabilizzarsi dopo un sonno ristoratore.

[Immagine di apertura via Wikipedia]

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