Basta un tiro per iniziare a fumare ogni giorno

Su cinque persone che sperimentano la prima sigaretta, tre (oltre il 60 percento) diventano fumatrici incallite e giornaliere, almeno temporaneamente. Lo ha determinato un team di ricerca dell'Università Queen Mary di Londra, dopo aver condotto un'analisi su una cospicua mole di sondaggi dedicata al rapporto col fumo. I ricercatori, coordinati dal professor Peter Hajek, hanno raccolto i dati dal Global Health Data Exchange, dove hanno trovato ben 2776 sondaggi provenienti da Australia, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Gran Bretagna potenzialmente validi per l'indagine. La scrematura ha portato a otto set di dati definitivi, per un totale di 216.314 partecipanti, in rappresentanza della popolazione adulta globale.

Dall'analisi statistica è emerso che il 60,3 percento del totale aveva provato una sigaretta, e fra essi il 68,9 percento è diventato un fumatore quotidiano. Può sembrare una correlazione banale, dato che tutti i fumatori – incalliti e non – hanno naturalmente provato la loro prima sigaretta, tuttavia i tassi rilevati dimostrano quanto sia forte il potere di creare dipendenza del fumo. “Il passaggio dalla sperimentazione al vizio quotidiano è un punto di riferimento importante, poiché implica che un'attività ricreativa si sta trasformando in un bisogno compulsivo”, ha sottolineato l'autore principale dello studio. Ciò significa che tenere lontane le persone dal loro “primo tiro” può ridurre sostanzialmente il rischio che diventino fumatrici incallite, e ciò è vero soprattutto per gli adolescenti.

Hajek e colleghi hanno indicato che, almeno nel Regno Unito, ‘soltanto' il 19 percento dei ragazzi con un'età compresa tra gli 11 e i 15 anni ha sperimentato la sua prima sigaretta, un dato positivo poiché in diminuzione rispetto al passato, e che suggerisce il funzionamento delle campagne contro il fumo. Curiosamente, il primo tiro con le sigarette elettroniche non produce lo stesso numero di fumatori incalliti, dunque secondo gli studiosi che hanno condotto il sondaggio “la presenza di nicotina non racconta l'intera storia”. Molto probabilmente influiscono aspetti di natura sociale legati al piacere delle ‘bionde'. I dettagli della ricerca britannica sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nicotine & Tobacco Research.

[Credit: Krusha]