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Balenottera in via d’estinzione di 18 metri spiaggiata in Belgio: non accadeva da 21 anni

Il grande cetaceo misticete, un maschio di balenottera comune, è stato avvistato già morto al largo delle coste di Coq. Gli scienziati hanno già sezionato la carcassa e prelevato campioni per condurre l’esame necroscopico. Non si esclude che l’imponente esemplare di 18 metri per 35 tonnellate di peso possa essere deceduto a causa dell’uomo.
A cura di Andrea Centini
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Un gigantesco esemplare maschio di balenottera comune (Balaenoptera physalus) lungo 18 metri si è spiaggiato in Belgio sul litorale della città di Coq, vicino a Bruges. Si tratta di un evento eccezionale, dato che l'ultimo spiaggiamento di un grande cetaceo misticete nel Paese nordeuropeo risaliva a 21 anni fa. A rendere particolarmente spiacevole la morte della balenottera il fatto che appartiene a una specie minacciata di estinzione, classificata con codice EN nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).

Il mammifero marino era già deceduto quando è stato individuato al largo dall'equipaggio di un peschereccio, che ha accompagnato la carcassa fino allo spiaggiamento. Il corpo del cetaceo era seguito da un gran numero di pesci e uccelli marini, intenti a strappare piccoli brandelli di carne dal gigante caduto. Ad accogliere la carcassa i biologi marini e i veterinari del Royal Belgian Institute of Natural Sciences e dell'Università di Gand, che hanno sezionato l'hanno sezionata prelevando campioni per gli esami necroscopici di rito.

La balenottera comune, al di là di alcune ecchimosi, non presentava evidenti segni esterni di una possibile morte violenta, quindi al momento si esclude l'impatto con una nave, tra le principali cause di decesso per questi maestosi mammiferi marini. Il cetaceo potrebbe aver ingurgitato plastica o altri detriti, tuttavia il rischio è inferiore rispetto a quello dei cetacei odontoceti (con denti) come delfini, zifidi, capodogli e globicefali, che scambiano più facilmente i sacchi di plastica e altra immondizia con le proprie prede. Le balenottere sono infatti organismi filtratori, che usano i fanoni per nutrirsi principalmente il krill, altri piccoli crostacei e banchi di pesci.

Secondo gli scienziati la balenottera potrebbe essere rimasta a lungo impigliata a una rete e aver perso l'orientamento; l'esemplare presenta infatti segni di dimagrimento, e potrebbe essere stato ucciso proprio da fame e sete. L'analisi dell'interno dello stomaco potrebbe svelare questo mistero. Il Mare del Nord del resto è noto per essere una trappola per i grandi cetacei, a causa delle acque basse e per la scarsità di cibo. Le balenottere comuni sono i secondi animali più grandi del pianeta dopo le balenottere azzurre (Balaenoptera musculus) e possono arrivare a 27 metri di lunghezza massima; la specie è presente anche nel Mar Mediterraneo con una popolazione geneticamente distinta da quella dell'Oceano Atlantico. Recentemente i ricercatori dell'Istituto Tethys ne hanno filmata una mentre eseguiva uno spettacolare balzo fuori dall'acqua.

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